REDAZIONE UMBRIA

Ast e costi energetici. Confartigianato tuona:: "Tre anni buttati via"

L’associazione esprime preoccupazione sul mancato accordo di programma "Letture politicamente interessate a parte, non emergono soluzioni" .

Acciaieria, nodo del caro-energia

Acciaieria, nodo del caro-energia

Confartigianato chiede "strumenti immediati per il sostegno delle pmi locali dell’indotto, che non possono aspettare oltre, e una strategia nazionale chiara e condivisa tra le istituzioni con le connesse politiche energetiche e industriali per la valorizzazione del polo siderurgico ternano che non è composto solo da Ast, ma è un polo integrato Ast-imprese dell’indotto". Un accordo di programma che resta lontano preoccupa l’associazione. "Prendiamo atto con rammarico - continua Confartigianato - che le preoccupazioni sui risultati dell’incontro di ottobre al Ministero delle Imprese erano del tutto fondate. Contrariamente alle trionfalistiche letture interessate politicamente, già allora era chiaro che non si erano registrati passi in avanti. Al contrario era arrivata l’ufficializzazione che una ipotetica soluzione strutturale del nodo delle tariffe energetiche, questione posta come condizione da Arvedi Ast per la firma, non era ipotizzabile prima del 2029. Con l’incontro del 30 dicembre scorso il ministro Urso ha ufficializzato che la normativa non consente alcuna soluzione ponte e che l’accordo sarà firmato (se sarà firmato) a febbraio ma senza alcuna possibilità di venire incontro alle richieste che Ast ha posto come precondizione per la firma". "È chiaro - osserva Confartigianato Terni - che né Ast né il territorio possono attendere fino al 2029. Non è credibile che ci sia voluto un tempo così lungo (dal 2022 al 2025) solo per verificare che non è possibile la soluzione strutturale e non è possibile nemmeno la soluzione ponte richiesta da Ast"