
Ast, è ancora cassa integrazione Tre settimane a cavallo della fermata
Ancora cassa integrazione in Acciai speciali Terni, motivata sempre con la carenza di ordinativi che di fatto, seppur a periodi alternati, si protrae ormai dai primi di maggio. L’azienda di viale Brin ha chiesto nuovamente l’attivazione dell’ammortizzatore dal 19 luglio al 23 agosto, comprendendovi anche la tradizionale fermata estiva degli impianti che quest’anno va dal 7 al 20 agosto. La cassa integrazione ordinaria effettiva sarà quindi di circa tre settimane (19 luglio-7 agosto e 20-23 agosto) riguardando fino a 2.210 dipendenti tra quadri, operai e impiegati. Ast, insomma, è costretta niovamente a ridurre l’attività lavorativa e la circostanza, unita alla recente presa di posizione del Gruppo Arvedi sugli elevati costi dell’energia fa preoccupare non poco i sindacati. Nessuna traccia, intanto, dell’accordo di programma con ebti locali e Governo per il sito di viale Brin. - C’è il rischio di "un’esplosione delle tariffe energetiche" insopportabile per le imprese siderurgiche, secondo il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, che in una nota condivide l’allarme del presidente di Federaccia, Antonio Gozzi, e di tanti diversi produttori del settore siderurgico italiano, a partire dal Gruppo Arvedi, e chiede al ministro delle Imprese e del made in Italy una convocazione per valutare insieme misure per contenere i costi. L’allarme deriva da "due provvedimenti del Governo, attualmente in sede parlamentare di conversione ovvero: l’abolizione dell’esenzione degli oneri di trasporto e dispacciamento per i grandi carichi energivori e l’eliminazione dei crediti d’imposta per le imprese", si legge in una nota. "Alla luce di quanto dichiarato dal Gruppo Arvedi riguardo al sito produttivo di Ast non è evitabile porsi alcune domande – sottoline ala Fismic -. Il 22 giugno scorso nell’incontro ufficiale e nella discussione affrontata, sul punto delle criticità incontrate dall’azienda, l’energia non era stata evidenziata come (invece
sembra) emergenziale. Il problema energia, infrastrutture, logistica etc sono da sempre le maggiori problematiche che impattano con le prospettive dell’azienda. Sono intervenute novità sostanziali rispetto a quanto concordato tra le varie
Istituzioni locali e nazionali ed il Gruppo Arvedi rispetto l’acquisizione di Acciai speciali Terni?
La situazione di Acciaierie D’Italia e il piano nazionale della siderurgia può influire nel futuro di Acciai speciali Terni?"
Ste.Cin.