Ast-Arvedi, il nodo dell’energia: "Vogliamo competere alla pari"

Terni: l’amministratore delegato di viale Brin, Menecali, interviene all’iniziativa del Pd su acciaio e automotive

Ast-Arvedi, il nodo dell’energia: "Vogliamo competere alla pari"

Ast-Arvedi, il nodo dell’energia: "Vogliamo competere alla pari"

"Un quadro di politiche industriali innovative ed ecocompatibili, con un ruolo attivo del Governo nazionale e delle istituzioni regionali e locali, è indispensabile per il lavoro, la crescita e la qualità sociale di Terni dell’Umbria e del paese". È la tesi del Partito Democratico che a Terni ha tenuto il suo convegno nazionale su acciaio e automotive. All’iniziativa è intervenuto anche l’ad dell’Arvedi Ast, Dimitri Menecali, che ha parlato, sottolineano dal Pd, di competitività, indissolubilmente legata alla disponibilità di energia e materiali a prezzi equi. Il gruppo Arvedi è impegnato in una politica di sviluppo ed ha avviato già importanti investimenti, in un rapporto postivo con i sindacati, ed è pronto ad impegnarsi ulteriormente e positivamente per lo sviluppo dell’azienda ternana e del territorio. Ponendo però alcuni punti fermi. Non si può competere, ha detto Menecali, se a Terni si paga l’energia il quadruplo dei competitori europei ed extraeuropei e se il rottame, necessario a produrre acciai speciali con procedimenti eco-compatibili, già raro in Europa, viene esportato fuori del continente. Il cuore dell’accordo di programma col Governo, ha sottolineato Menecali, è essenzialmente il costo dell’energia: non chiediamo favori ma solo di essere messi in condizione di competere alla pari, tenendo conto che l’Ast confina con uno dei più importanti produttori di energia idroelettrica, Enel Green che potrebbe avere un ruolo importante per la soluzione del problema. Al Governo si chiede un ruolo attivo su questo piano, all’Ue - ha concluso Menecali - un ruolo attivo efficace per assicurare la competitività alla siderurgia europea di fronte alla concorrenza sleale sui costi dei produttori asiatici. Sull’urgenza del varo di un accordo di programma risolutivo e di un piano nazionale per la siderurgia, hanno insistito anche tutti gli esponenti del Pd intervenuti.