Asfalto con le scorie dell’acciaio Ast. Banco di prova sulla “Valnerina“

Un tratto di 300 metri per provare la “tenuta“ del materiale: prima sperimentazione del genere in Italia

Asfalto con le scorie dell’acciaio Ast. Banco di prova sulla “Valnerina“

Asfalto con le scorie dell’acciaio Ast. Banco di prova sulla “Valnerina“

Un tratto di 300 metri della statale Valnerina, all’altezza di Ferentillo, banco di prova dell’asfalto formato dai residui dell’acciaio lavorato da Ast. Al via, per la prima volta in Italia, la sperimentazione dell’utilizzo di un asfalto di questo genere. "La collaborazione fra Regione, Anas, Ast, Tapojarvi, con il contributo dell’Arpa, giunge alla fase di verifica di un percorso volto a conseguire un obiettivo per tutti fondamentale: ridurre la produzione di scorie dell’acciaio inox da immettere in discarica con il riutilizzo di quella parte che potrebbe essere utilizzata nella realizzazione delle pavimentazioni stradali – spiega l’assessore regionale alle infrastrutture, Enrico Melasecche – . Così si riesce a perseguire, per ora in fase sperimentale, risultati all’avanguardia in Italia, consentendo il risparmio di materiale di cava sostituito parzialmente dal filler derivante dalle scorie, mitigando l’impatto ambientale. E’ un fattore determinante per rendere sempre più competitiva la produzione di acciaio inox e consolidare la presenza delle Acciaierie". La sperimentazione intende testare le caratteristiche della miscela bituminosa, già messa a punto e analizzata in laboratorio, applicata per la prima volta sulla Valnerina che, sottolinea la Regione, "sarà oggetto di verifiche periodiche per valutare l’andamento nel tempo dei parametri prestazionali". Il progetto è promosso dalla Regione Umbria, con il supporto del Centro sperimentale Anas di Cesano e con la supervisione di Arpa Umbria. Il campo prova è eseguito dall’impresa Pavi Srl con materiale (filler artificiale) fornito da Tapojarvi Italia, che collabora con Ast. "Il nuovo asfalto consente di abbattere l’impiego di materiali naturali vergini e quindi l’impatto sull’ambiente", riferisce l’ad di Anas, Aldo Isi. Arvedi Ast esprime soddisfazione "per l’avvio delle prove di utilizzo dei prodotti derivati dalle scorie prodotte nello stabilimento ternano, importante passo concreto nell’incremento della circolarità dell’inox". "Tapojärvi ha investito oltre 40 milioni in questo progetto di economia circolare per l’Umbria. Apprezziamo la fiducia che Ast, Anas e gli enti tutti stanno dimostrando nei confronti del nostro lavoro" dichiara l’ad Martti Kaikkonen.