REDAZIONE UMBRIA

Archivio diocesano online ’’Beni ecclesiastici in Web’’ dopo il maxi-censimento

La piattaforma BeWeb renderà fruibile il patrimonio storico-artistico, librario e architettonico catalogato dalle diocesi italiane e dai relativi istituti culturali .

Archivio diocesano online ’’Beni ecclesiastici in Web’’ dopo il maxi-censimento

L’archivio diocesano di Gubbio continua ad arricchirsi sotto molteplici forme. I fondi archivistici conservati nell’archivio, infatti, dopo essere stati in passato riordinati raccogliendoli di parrocchia in parrocchia, sono e saranno man mano trasferiti online, sulla piattaforma BeWeB. BeWeB, acronimo per “Beni ecclesiastici in Web”, è la vetrina online che rende fruibile il lavoro di censimento sistematico del patrimonio storico e artistico, architettonico, archivistico e librario portato avanti dalle diocesi italiane e dagli istituti culturali ecclesiastici sui beni di loro proprietà. Un lavoro imponente e fondamentale per tutta la Diocesi di Gubbio, che comprende non solo il comune eugubino, ma anche i comuni di Umbertide, Cantiano, Scheggia-Pascelupo e Costacciaro, dunque un territorio decisamente vasto.

Il tutto realizzato dalla dottoressa Anna Radicchi, archivista e direttrice dell’Archivio e della Biblioteca diocesana di Gubbio, che nel periodo recente ha implementato la quantità di documentazioni su BeWeB, inserendo i fondi delle parrocchie di Santa Cristina, San Biagio in Carpiano, Santa Maria Ausiliatrice in Padule, San Martino in San Domenico, Sant’Andrea in Sant’Andrea del Calcinaro, Santa Maria in Torre dell’Olmo e Madonna del Prato.

La direttrice sottolinea, come spiegato nella pagina Facebook del Biar di Gubbio, quanto questo lavoro di riordino degli archivi storici delle parrocchie abbia permesso una catalogazione informatizzata, la consultazione, la valorizzazione e, laddove si riteneva necessario, il restauro del prezioso patrimonio archivistico delle parrocchie diocesane. Un importante esempio è rappresentato dal libro della Turba, forse la più antica documentazione esistente per quanto riguarda la sacra rappresentazione che si svolge a Cantiano, arrivato proprio dalla parrocchia di San Nicolò, situata nel comune marchigiano.

Il manoscritto è stato restaurato, digitalizzato e poi spostato nel museo della Turba di Cantiano: tutto questo grazie all’accordo stipulato tra la Diocesi di Gubbio e il limitrofo comune.