REDAZIONE UMBRIA

Apre “La Casa di Sally“. Mano tesa a chi soffre di disturbi alimentari

La struttura è destinata a ospitare fino a 12 ragazzi, a partire dai dieci anni "Negli ultimi periodi si è abbassata molto l’età di esordio delle patologie".

La casa. porta il nome di Sally, in omaggio alla canzone di Vasco Rossi: le porte sono aperte e la struttura è in funzione da metà settembre

La casa. porta il nome di Sally, in omaggio alla canzone di Vasco Rossi: le porte sono aperte e la struttura è in funzione da metà settembre

Un giardino dentro le mura, le seggiole colorate, i fiori, un team di esperti e percorsi di cura, sostegno, riabilitazione rivolti ai giovani. Da qualche giorno a Città di Castello è operativa “La Casa di Sally“, una struttura rivolta ai ragazzi che soffrono di disturbi alimentari e patologie ad esse correlate. La casa, nel cuore del centro storico, ospita fino a 6 persone nel regime residenziale e altrettante in quello semiresidenziale a partire dall’età di 10 anni: "Questo anche alla luce del fatto che negli ultimi periodi si è abbassata considerevolmente l’età di esordio con un aumento dei casi infantili e preadolescenziali", spiegano i responsabili. La Casa di Sally è il proseguimento terapeutico in ambiente protetto di una degenza ospedaliera, ‘soggiorno’ che può variare dai 3 ai 12 mesi in base ai casi. Dal 17 settembre, giorno dell’inaugurazione, le porte di questa casa che porta il nome di Sally, in omaggio alla canzone di Vasco Rossi, si sono ufficialmente aperte. "I pazienti cui ci rivolgiamo sono in età evolutiva e affetti da Disturbi del Comportamento Alimentare: per loro qui avviamo percorsi di reinserimento sociale. Siamo molto felici dell’accoglienza che la comunità tifernate ci ha riservato: grazie al supporto concreto di tanti volontari e delle aziende che hanno reso possibile completare la struttura, abbiamo toccato con mano l’affetto e la vicinanza davvero di molte persone", dice Stefano Minni assistente sociale e presidente della cooperativa Il Crocevia che gestisca questa realtà.

Tra gli obiettivi da centrare: "L’apertura del servizio in maniera continuativa e l’ingresso nella rete dei servizi che si dedicano alla cura dei disturbi del comportamento alimentare in Umbria per attivare la convenzione. Il messaggio più importante che vogliamo trasmettere è che da questi disturbi si può guarire e che non si è soli", ha ribadito Minni. All’inaugurazione anche il vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini (la Casa di Sally sorge tra l’altro nei locali della diocesi di Città di Castello) e Nicola Nardella direttore generale dell’Usl Umbria 1, oltre a Laura della Ragione e Paola Antonelli.

Cristina Crisci