ALESSANDO ORFEI
Cronaca

Terremoto Umbria, "cinque anni di vergognosi ritardi"

Il Comitato Rinascita Norcia e le scritte su quei teli appesi negli edifici danneggiati dal terremoto. Una protesta ora ’bandita’ dal Comune

Uno dei lenzuoli di protesta: il Comune di Norcia impone la rimozione

Uno dei lenzuoli di protesta: il Comune di Norcia impone la rimozione

Norcia (Perugia), 23 agosto 2021 - Martedì 24 agosto cade il quinto anniversario del terremoto del 2016. Una data triste che, oltre a riportare alla mente la drammatica sequenza di scosse e la distruzione che causarono, riaccende anche lo scontro tra le istituzioni e il cosidetto Movimento delle lenzuola bianche. Una forma di protesta nata nel 2019 per sottolineare i ritardi della ricostruzione con scritte su teli appesi all’esterno delle abitazioni danneggiate dal terremoto. Protesta portata avanti in Valnerina dal Comitato Rinascita Norcia.

Il Comune però, con un avviso pubblicato il 29 luglio, ora chiede la rimozione di tutti gli striscioni (entro lo scorso 6 agosto in verità). "Ai fini dell’attività di riqualificazione del decoro urbano da qualche tempo avviata da parte di questa Amministrazione comunale – si legge nell’avviso pubblicato sul sito del Comune di Norcia –, si invitano tutti coloro che hanno aderito alla protesta delle ‘Lenzuola bianche’, indetta e promossa dal Comitato Rinascita Norcia ad aprile 2019 e che a distanza di oltre due anni può ritenersi conclusa, a rimuovere, qualora non avessero ad oggi ancora provveduto, dette lenzuola e/o striscioni affissi nei diversi luoghi della città".

La casa tricolore di Castelluccio
La casa tricolore di Castelluccio

La protesta più singolare è senza dubbio quella che da qualche mese ha messo in piedi Urbano Testa, presidente di un Comitato civico a Castelluccio, che ha pitturato la facciata della sua casa, ora visibile dal Pian Grande visto che le altre sono crollate. "La speranza è che venga fotografata e che rimanga impressa nelle menti dei più, come un monumento alla resilienza, perché questa casa dovrà essere demolita e probabilmente non potrà essere ricostruita dove è sempre stata", ha scritto sui social.

A Castelluccio – aggiunge Testa a La Nazione – c’è disillusione, apatia, rassegnazione". C’è anche chi, dal versante laziale del terremoto, come Rita Marocchi, conosciuta sui social come Trijy Pan, prepara nuovi striscioni e dice: "La protesta non si è mai fermata, anche se ci hanno messo i bastoni fra le ruote. Non si può parlare di decoro su una protesta. Il decoro sarebbe dare ricostruzione, serenità e speranza ai cittadini".