
Un operatore del 118 (foto di repertorio)
Orvieto, 27 dicembre 2019 - E’ al vaglio della magistratura la posizione del ragazzo di 26 anni coinvolto nello scontro che, nella mattina del 24 dicembre, ha causato la morte di Andrea Tei, agente della polizia penitenziaria di 48 anni. L’incidente si è verificato lungo la strada provinciale che da Ciconia conduce a Colonnetta di Prodo, in direzione del monte Peglia. Tei, che era alla guida di una Panda sulla quale viaggiavano anche la figlia di nove anni ed una cuginetta di dodici, procedeva in direzione di Colonnetta, mentre la Volkswagen Polo alla cui guida era il ragazzo, scendeva verso Orvieto.
Sulle cause dell’impatto semi-frontale (ci sono delle ipotesi al vaglio) i carabinieri stanno effettuando ulteriori accertamenti. Le condizioni di Tei sono apparse subito gravissime. I vigili del fuoco sono riusciti con fatica ad estrarlo dalle lamiere dell’auto, ma ogni tentativo di rianimarlo da parte dei sanitari si è rivelato vano. L’agente di polizia è deceduto all’ospedale di Orvieto. Nel terribile impatto sono rimaste ferite anche le due bambine per le quali si è reso necessario un trasferimento immediato all’ospedale di Terni. Le loro condizioni sono fortunatamente in via di miglioramento nonostante il trauma alla testa che hanno subìto. Il giovane automobilista che ha riportato solo lievi ferite, è stato sottoposto all’alcol test a cui è risultato negativo.
Il tragico incidente ha proiettato un’ombra di cupezza sul Natale delle tante persone che conoscevano Andrea Tei e la sua famiglia. ‘‘Basco azzurro’’ della polizia penitenziaria, era anche un grande appassionato di motori e, per un tragico scherzo del destino, aveva preso parte anche a numerose edizioni della corsa in auto che si svolge lungo la strada della Colonnetta, la cronoscalata de La Castellana della cui omonina associazione era anche uno dei membri del consiglio d’amministrazione. Commosse le parole con cui l’associazione ha voluto ricordare Andrea. "Riusciamo a stento a trovare le parole per quanto accaduto, ancora facciamo fatica a crederci e a farcene una ragione. Il destino crudele ha voluto legarti per sempre al posto in cui era più viva che mai la tua passione, quella per il nostro sport. Passione attraverso cui hai dato tanto alla nostra associazione e alla nostra gara, la tua gara: come organizzatore, come pilota e come commissario. Ti ricorderemo per la bontà d’animo senza eguali, la tranquillità che trasmettervi a chiunque ti circondasse e la grande umanità che ti hanno sempre contraddistinto".