
Un grande lavoro collettivo, che vede insieme associazioni ed enti, volontari e rappresentanti istituzionali per puntare in alto: fare dell’Altotevere la Capitale della cultura 2026. Sono giorni febbrili di incontri, riunioni e progetti da mettere sul tavolo. In tutto 66 gli enti, i Comuni, le associazioni, le fondazioni e le realtà imprenditoriali del territorio che compongono il comitato promotore di "Alta Valle del Tevere Toscana e Umbria Capitale della cultura 2026". Al di là del confine geografico questa iniziativa lega un territorio fluido che prova ad alzare il livello della progettualità condivisa, puntando sulle eccellenze culturali e del territorio con le sue peculiarità.
Due importanti scadenze imminenti: il 2 dicembre alle 16 al Cinema Nuovo Aurora di Sansepolcro ci sarà la presentazione ufficiale del progetto e il 15 dicembre la commissione definirà la short list delle 10 città finaliste (in tutto sono 26 le manifestazioni di interesse). Se l’Alta Valle del Tevere rientrerà nella top ten si aprirà poi la procedura di valutazione con l’audizione pubblica dei progetti e a fine marzo la proclamazione della Capitale italiana della cultura 2026. Oltre alla Valtiberina in Umbria concorrono le "Terre dell’Olio e del Sagrantino" e Todi. Intanto nei giorni scorsi in Altotevere si è svolta una partecipata riunione di confronto e pianificazione che ha visto la produzione di nuovo materiale promozionale e la creazione di tavoli di lavoro tra le numerose realtà culturali, associative ed istituzionali che hanno preso parte al progetto. "Sono circa 60 le persone all’interno del comitato promotore che mette insieme le amministrazioni pubbliche, le associazioni, le fondazioni culturali e gli imprenditori del territorio", spiega Luca Ricci che aggiunge: "Sappiamo che non è semplice essere scelti, ma a prescindere dall’esito del progetto, la comunità culturale altotiberina potrà giovare di questa rete anche in vista delle sfide future".
A Città di Castello nei mesi scorsi si era svolto un primo incontro di insediamento col versante ‘umbro’ a margine del quale il sindaco Luca Secondi insieme agli ai colleghi del territorio aveva garantito "pieno sostegno all’iniziativa partita dal versante toscano. Talvolta i confini geografici si separano solo a livello burocratico ed amministrativo e come in questa occasione invece rinsaldano le occasioni di sviluppo e promozione di un territorio con grandi tradizioni storico, culturali, artistiche ed ambientali, punto di partenza per ulteriori iniziative in comune".