
L’associazione fondata da Menesini ripercorre tappe e traguardi raggiunti. Il presidente Caforio: "Servono assistenza e ricerca, ma anche cure affettive" . .
Il 6 febbraio 1985 segna una data storica per l’assistenza oncologica umbra: si comprende che nella battaglia contro il cancro servono assistenza ospedaliera e ricerca, ma anche cure affettive e servizi mirati. Nasce con questo intento l’Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro, grazie alla lungimiranza del professor Vittorio Menesini, del professor Maurizio Tonato, Franco Benucci, Michele Nappi e Rosa Amati che, proprio il 6 febbraio di 40 anni fa, davanti al notaio Paolo Biavati, firmarono l’atto costitutivo.
Parole del presidente di Aucc, Giuseppe Caforio, che ieri a palazzo Donini ha presentato gli eventi per le celebrazioni del quarantennale di Aucc e ne ha ripercorso le tappe salienti insieme alla presidente della Regione, Stefania Proietti, al rettore dell’Unipg Maurizio Oliviero e all’assessore Costanza Spera.
"Nella veste di presidente della Regione Umbria, con delega alla sanità, - osserva Proietti - sono lieta di festeggiare questo traguardo, insieme a voi. Ci poniamo, tutti, un obiettivo: il cancro è una malattia da cui si può guarire. Sul tema salute e sanità, ho assicurato il mio impegno, ci ho messo la faccia e, insieme, vinceremo questa sfida: la nostra sanità pubblica può tornare a essere una eccellenza nazionale".
"Eravamo degli studenti universitari, quando il professor Menesini ci coinvolse in questa grande visione di solidarietà. A lui - racconta il rettore - il nostro più profondo ringraziamento e a chi ha dato concretezza e gambe a quel progetto, come a chi ha donato e ancora oggi dona carezze ai malati, i volontari". Ha poi parlato della ricerca che "ha bisogno di investimenti".
A raccontare come nacque l’idea geniale di fondare l’associazione sono stati due dei firmatari dell’atto costitutivo, Nappi e il professor Tonato, che auspica la nascita di un Irccs oncologico ed amatologico dell’Umbria. "Avevamo bisogno di focalizzare l’attenzione su esigenze locali. Il mio incontro con Menesini è stato una specie di terremoto, un terremoto positivo".
Silvia Angelici