I presidi slow food dell’Umbria diventano una miniserie. Sei storie, di circa 5 minuti l’una, per andare alla scoperta delle piccole realtà produttive del Cuore Verde, custodi di antichi saperi e sapori da tutelare, valorizzare e tramandare. Nasce da qui “Alle Radici del Gusto“, la miniserie prodotta dalla Regione (con il servizio “Sviluppo rurale e programmazione attività agricole, garanzie delle produzioni e controlli”) e inserita nel palinsesto di Terra Madre Salone del Gusto, la più importante manifestazione dedicata al "cibo buono, pulito e giusto“.
In questi piccoli documentari i riflettori si accendono sui produttori dei Presìdi Slow Food territoriali che con il loro lavoro quotidiano contribuiscono a preservare conoscenza, cultura, tecniche di produzione e mestieri del mondo rurale. In Umbria ce ne sono dieci e “Alle Radici del Gusto“ racconta la storie di sei di loro: la Fagiolina del lago Trasimeno e la Fava Cottora dell’Amerino, la Roveja di Civita di Cascia, il Vin Santo Affumicato dell’Alta Valle del Tevere, il Sedano nero di Trevi e il Mazzafegato dell’Alta Valle del Tevere.
I sei video si vedranno per tutto lo svolgimento della manifestazione e saranno pubblicati anche su Umbria Agricoltura, canale di comunicazione del Psr, il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 dell’Umbria: proprio il rapporto con i produttori dei Presìdi è stato uno degli aspetti principali della miniserie: il Psr Umbria 2014-2020, con la sua dotazione di 928 milioni di euro, ha dato forte impulso alle energie costruttive territorio ed ha anche contribuito a fare crescere le produzioni Slow Food. Da ricordare poi che questa edizione di Terra Madre Salone del Gusto, organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, si è proposta in modo rivoluzionario, in risposta alle esigenze imposte dall’emergenza. Dallo scorso ottobre fino a questo mese di aprile, la manifestazione sta coinvolgendo tutti i Paesi della galassia Slow Food, con campo tecnologie digitali, eventi fisici diffusi e nuovi format in cui anche l’Umbria si è ritagliata uno spazio di rilievo. "Con il loro lavoro – dice il vicepresidente della Regione e assessore all’agricoltura, Roberto Morroni – i produttori dei dieci Presìdi Slow Food contribuiscono a preservare preziose tecniche e antichi mestieri del mondo rurale, Il tutto proposto con l’ingrediente speciale dell’accoglienza, tipico dell’ospitalità che caratterizza la gente umbra".
S.C.