Alberto Liguori va a Civitavecchia. Nuovo incarico al procuratore capo

Alberto Liguori lascia l'incarico di procuratore capo a Terni per guidare la Procura di Civitavecchia, dopo un contenzioso con il Csm e il Consiglio di Stato.

TERNI Alberto Liguori (foto) lascia l’incarico di procuratore capo a Terni per andare a guidare la Procura della Repubblica di Civitavecchia. A nominarlo nel nuovo incarico è stato ieri il plenum del Csm approvando, con nove astensioni, la delibera proposta dalla Commissione direttivi. Il dottor Liguori, calabrese, in magistratura dal 1991, ha iniziato la sua carriera come pm a Enna e poi a Cosenza, citta’ nella quale ha svolto anche le funzioni di magistrato di sorveglianza. Nominato nel 2008 presidente del Tribunale di sorveglianza di Catanzaro, Liguori ha quindi trascorso un periodo (2010-2014) fuori ruolo perche’ eletto togato al Csm. Nel dicembre 2014 e’ rientrato in ruolo come pm a Roma e dal 2016 ha svolto l’incarico di capo della Procura ternana. Nel febbraio scorso il Consiglio di Stato aveva annullato la delibera di “non conferma“ nelle funzioni di procuratore di Terni di Alberto Liguori, accogliendo il suo ricorso. Si era così chiuso un “contenzioso” durato oltre un anno, tra pronunce del Csm e ricorsi al primo e secondo grado della giustizia amministrativa. "Il Consiglio di Stato – aveva spiega la Procura generale umbra _ ha evidenziato come l’organo di autogoverno della magistratura avesse in passato giudicato irrilevanti le conversazioni intercorse con il dott. Palamara, assegnando al procuratore di Terni l’ultima valutazione di professionalità. Il giudice amministrativo ha sottolineato come nella delibera oggi annullata il Csm non ha indicato alcun concreto elemento istruttorio a sostegno dell’incidenza di dette conversazioni sull’esercizio delle funzioni assegnate al dott. Liguori". Per il Consiglio di Stato gli elementi acquisiti "non possono comportare una inammissibile identificazione e commistione tra logiche correntizie e imparzialità delle funzioni rivestite".