Il decalogo per la città. Strade, giovani, imposte

Cna illustra il manifesto delle imprese da presentare ai candidati a sindaco. Tra i temi: "Aree industriali, lavoro, turismo, sanità, appalti pubblici" .

Il decalogo per la città. Strade, giovani, imposte

Il decalogo per la città. Strade, giovani, imposte

PERUGIA

"La città di Perugia ha bisogno di un piano strategico condiviso che la proietti nel futuro partendo dalla soluzione di problemi quotidiani. È per questo che Cna Umbria, dopo un confronto con le imprese del capoluogo, ha messo a punto un decalogo da presentare ai candidati dei principali schieramenti politici". Ed ecco che nasce un “manifesto“, ad illustrarlo Michele Carloni, presidente regionale della Cna. Infrastrutture stradali, imposte locali, aree industriali, trasporto pubblico, semplificazione amministrativa, centro storico, giovani, lavoro, turismo, sanità e appalti pubblici sono i temi affrontati.

"Siamo partiti dai problemi emersi nella discussione, strettamente connessi alle difficoltà di crescita dimensionale delle imprese, e abbiamo provato a individuare le possibili soluzioni – afferma Carloni -. Cominciando dalle infrastrutture, le imprese vedono nella realizzazione integrale del nodo di Perugia l’unica soluzione per decongestionare il traffico che cinge il capoluogo in una morsa. Anche il pessimo stato di molte strade e aree verdi cittadine richiede un piano ordinario e straordinario di manutenzione. Lo stesso discorso, e nonostante alcuni lavori già fatti, vale per le aree industriali, molte delle quali versano in una situazione di autentico degrado. Parliamo di strade spesso impraticabili, illuminazione scarsa o assente, reti fognarie insufficienti, nonostante dovrebbero rappresentare il biglietto da visita per fornitori e clienti delle imprese. Se ci spostiamo nell’acropoli, verso la quale è notevolmente aumentato il flusso di visitatori, residenti ma soprattutto turisti, va sicuramente riequilibrata la presenza delle attività esistenti, fortemente sbilanciata verso il settore food. Una correzione di questo tipo sarebbe possibile, nel rispetto della cosiddetta direttiva Bolkestein, attraverso l’adozione di un nuovo regolamento che scommetta, piuttosto, sulla presenza di produzioni tipiche, artigianato di qualità e decoro urbano, anche attraverso i dehors. Tra i fenomeni più preoccupanti ci sono sicuramente l’emigrazione dei giovani e il mismatch tra il sistema dell’istruzione e formazione e la disponibilità dei lavori offerti dal sistema imprenditoriale. L’idea è quella di mettere a sistema una filiera della formazione professionale che coinvolga tutti gli attori. Altro tema cè quello dei rapporti con la pubblica amministrazione: I tempi di risposta alle diverse richieste sono troppo lunghi".