
Da mesi protestano in forme diverse: lo fanno sui social, con iniziative al parco, o inviando comunicati stampa. Ma ieri hanno deciso di arrivare fin sotto il Comune per gridare il loro "no" alla gestione del Verde pubblico in città e soprattutto per ribadire tutta la propria contrarietà al taglio degli alberi al parco Vittime delle Foibe di Madonna Alta che sta andando avanti di pari passo con il rifacimento di tutta l’area verde. E in più negli ultimi giorni i Comitati cittadini del quartiere hanno evidenziato con tanto di foto, come i nuovi alberi reimmessi al posto di quelli che avevano 20 o 30 anni, si stiano già seccando dato che "non vengono curati. Si spera solo nella pioggia, ma è poca cosa".
Così ieri molti cittadini hanno nuovamente contestato l’abbattimento degli alberi fatto "senza una valida motivazione. Si dice che le piante siano da abbattere a causa dei danni già prodotti alle pavimentazioni stradali o per evitare il danneggiamento ad opera degli apparati radicali alla nuova pista ciclabile, ma la zona nella quale sono situati i pini è parzialmente sottoposta a vincolo paesaggistico – è stato ribadito – ed è una piccola pineta e la motivazione non è contemplata nella normativa forestale per un abbattimento in assenza di autorizzazione".
Sulla questione ha preso posizione anche la Fiab-Perugia-Pedala che ha spiegato come "le piste ciclabili non siano un alibi per tagliare alberi in salute. Pur apprezzando che si incrementino i chilometri di piste ciclabili in città – ha detto Fiab –, non intendiamo però avallare in alcun modo progetti invasivi nei confronti dell’ambiente in quella che diventa così una sorta di guerra tra poveri".