
"Aiutateci a capire cos’è successo lungo la E45 quella sera e com’è morto il nostro caro Simone": è il drammatico appello dei familiari dell’uomo di 54 anni che ha perso la vita nel terribile incidente avvenuto lunedì 8 novembre nel tratto di E45, all’altezza di Umbertide dove la carreggiata era ridotta a causa della presenza di un cantiere, come accade in altri tratti della superstrada.
Un appello lanciato nei social da Giandomenico Staffolani, fratello di Simone, il camionista che è volato per 15 metri giù dal viadotto col suo tir carico di vetro, poco dopo l’uscita di Umbertide sud: il messaggio pubblicato ieri su Facebook ha avuto nel giro di poche ore centinaia e centinaia di condivisioni. I familiari chiedono a chiunque si fosse trovato a transitare nel momento dell’incidente in quel punto di strada, di riferirne la dinamica o altri particolari alle forze dell’ordine che stanno lavorando attorno a questo terribile episodio.
Simone Staffolani aveva 54 anni ed era un autotrasportatore residente a Corridonia, nelle Marche: si trovava in superstrada col suo mezzo pesante carico di lastre di vetro quando, per cause ancora in fase di accertamento, è precipitato lungo la profonda scarpata dopo aver divelto decine di metri di guard rail. Il mezzo pesante, che si è rovesciato, non ha lasciato scampo al conducente. Sul posto per i rilievi gli agenti della Polizia stradale di Città di Castello giunti assieme alle ambulanze del 118, i vigili del fuoco tifernati e quelli di Perugia con il personale dell’Anas per eseguire tutti i rilievi necessari.
Ma per il povero camionista marchigiano, putroppo, nonostante gli sforzi dei soccorritori non c’è stato nulla da fare: probabilmente, secondo la ricostruzione di chi è intervenuto, è morto sul colpo. All’indomani dell’incidente la E45 era rimasta chiusa con la viabilità deviata lungo le strade alternative interne (e ovviamente non pochi disagi per le inevitabili code) per consentire ai tecnici di Anas di sistemare il guard rail.