
Il Comitato Antipuzza ha vinto: Agri Flor entro il 31 dicembre 2024 deve lasciare Villa Pitignano, Regione e Comune hanno trovato l’accordo. Vittoria del Comitato Antipuzza. E’ quanto emerso dalla convocazione, in Regione presso il Servizio Autorizzazioni Ambientali, del Comitato spontaneo antipuzza di Villa Pitignano, Ponte Felcino, Bosco e Ramazzano. Presente l’avvocato Valeria Passeri che assiste i cittadini. Nell’incontro si è discusso dell’intesa tra Regione, Comune di Perugia e Agri Flor s.r.l. "L’oggetto dell’accordo, ormai definitivo, prevede la progressiva dismissione dell’impianto di trattamento rifiuti di Agri Flor, a decorrere dalla data di sottoscrizione di questo contratto sino al 31 dicembre 2024, data di cessazione dell’attività, concordata tra le parti. Se, per tale data, Agri Flor non avrà ancora dismesso il suo impianto, la sua autorizzazione sarà comunque automaticamente nulla", sottolinea l’avvocato Passeri tracciando un bilancio dell’incontro. Dal 30 settembre 2024, quindi, si interromperà definitivamente la ricezione dei rifiuti e dalla data della stipula, ci sarà la riduzione e l’eliminazione di alcune tipologie di rifiuti. Sin da subito non potranno essere trattate quantità di rifiuti superiori alle 25mila tonnellate all’anno. E cambieranno le modalità di lavorazione: i rifiuti non rimarranno in camera di compostaggio solo 14 ma 20 giorni. Ciò varrà per tutti i rifiuti, anche per quelli verdi. "Lo stanziamento in camera di compostaggio è fondamentale per ridurre il tempo di permanenza dei rifiuti all’aperto – sottolinea ancora l’avvocato Passeri –, causa principale degli intollerabili miasmi, che hanno portato alla costituzione, vent’anni fa, del Comitato e all’apertura di numerosi processi amministrativi e penali". Il Comitato, nel corso della seduta, ha chiesto che venisse verbalizzato che "non è questo il modo di trattare una problematica ambientale così importante, in cui i portatori di interessi diffusi vengono a conoscenza dell’accordo, quando è stato già definito tra enti e impresa, senza il coinvolgimento degli stakeholders (Comitati e Associazioni). Importante – dicono gli ecologisti – che nell’accordo ci siano clausole che escludano proroghe della data di cessazione dell’attività ed ulteriori defatiganti impugnazioni". In sostanza: la data è quella, che non si trovino strade per allungare i termini di dismissione. Peraltro, il Comitato ha insistito sulla previsione di fideiussioni che garantiscano la dismissione dell’impianto e la successiva bonifica e che, fino al 31 dicembre 2024, siano intensificati i controlli da parte di Arpa e Usl.