Dieci anni di carcere a testa per aver picchiato selvaggiamente l’avvocato orvietano di 57 anni Giovanni Maria Farina. E’ la pena chiesta dalla procura di Viterbo per due ragazzi viterbesi di 24 e 20 anni, Roberto Vestri e Michele Montalbotti, arrestati per tentato omicidio aggravato. Sono accusati di aver aggredito Farina nel centro della città laziale il 13 ottobre dello scorso anno. I due sono comparsi davanti al gip Rita Cialoni in apertura del processo che si celebra con il rito abbreviato e a porte chiuse. Assente dall’aula l’avvocato orvietano che ha riportato danni permanenti al termine di quella nottata da incubo, iniziata quando i due giovani avevano visto le banconote contenute nel portafogli dell’uomo che stava pagando il conto in un bar.
Lo avevano seguito per rapinarlo per poi colpirlo alle spalle, prima sferrandogli un micidiale pugno in testa e poi raggiungendolo con un calcio in pieno volto quando era già a terra. Il primo colpo gli sarebbe stato inferto da Vestri mentre Montalbetti aveva sferrato il calcio in faccia. Sottoposto a un delicatissimo intervento, Farina è rimasto in coma e ricoverato per mesi in terapia intensiva mentre gli aggressori erano scappati ed erano stati in seguito identificati ed arrestati grazie alle riprese di una telecamera. Il cruento episodo era avvenuto in via della Pettinara. Il suo tutore e la madre si sono costituiti parte civile e i rispettivi avvocati si sono associati alla richiesta di condanna a dieci anni di reclusione per entrambi. Il pubblico ministero Chiara Capezzuto ha ricordato i gravissimi effetti dell’aggressione, sottolineando come l’avvocato sia rimasto per lunghi mesi in uno stato vegetativo con un "permanente indebolimento neurologico" e la compromissione di essenziali funzioni come la coscienza, la mobilità e il linguaggio. Per molti giorni si è temuto che Farina non potesse farcela. Montalbotti ha scritto una lettera alla vittima, chiedendogli scusa per il gesto di inaudita violenza che lo aveva visto protagonista insieme all’amico.
Cla.Lat.