Accuse, sondaggi e dispetti. Fra 35 giorni si vota . La tensione sale alle stelle

Romizi polemizza con Bori sui Palazzi della vergogna. "C’è chi demolisce eco-mostri e chi costruisce le chiacchiere". Campagna elettorale ‘in fiamme’.

Accuse, sondaggi e dispetti. Fra 35 giorni si vota . La tensione sale alle stelle

Accuse, sondaggi e dispetti. Fra 35 giorni si vota . La tensione sale alle stelle

La tensione sale di giorno in giorno, di ora in ora verrebbe da dire. Tra fantomatici sondaggi, polemiche social, dispetti e sgambetti, la campagna elettorale per l’elezione del prossimo sindaco del capoluogo si è ormai incendiata definitivamente. Ieri il tema più dibattuto è stato quello dei Palazzi della vergogna di Ponte San Giovanni e ancora una volta a scendere in campo è stato il sindaco, Andrea Romizi.

Come aveva fatto con le strade qualche giorno fa, il primo cittadino ha scritto un post per ribadire che le demolizioni erano già iniziate lo scorso 21 marzo (quando venne organizzata una conferenza stampa ad hoc) e che ora, dopo alcuni interventi all’interno degli immobili, è iniziata anche la demolizione esterna. "C’è chi demolisce gli eco-mostri e chi costruisce le chiacchiere – dice Romizi – di campagne elettorali ne ho affrontate molte, ma in questa accadono cose a dir poco surreali". L’accusa, da parte di molti esponenti dell’opposizione – Tommaso Bori segretario del Pd in prima linea – è che quella del 21 marzo fu solo una ‘parata elettorale’ e che i lavori sono iniziati effettivamente dopo 40 giorni. Inutile ribadire come anche stavolta i ‘tifosi’ si schierino chi da una parte chi dall’altra, di sicuro i toni si alzano e un Romizi così ‘inquieto’ non lo si era mai visto.

Radio Palazzo poi, aggiunge pepe alla discussione: tra gli addetti ai lavori circolano voci di sondaggi privati commissionati da partiti in cui ci sarebbe un vero e proprio testa a testa tra Margherita Scoccia (centrodestra) e Vittoria Ferdinandi (centrosinistra). Vero? Falso? Di sicuro a 35 giorni dal voto tutto serve a far salire la tensione e l’interesse per la sfida. Con l’incognita del ballottaggio, perché se i candidati di secondo piano non dovessero superare il 5/7 per cento, la questione si risolverà al primo turno. E la tensione c’è persino tra gli staff dei due principali contendenti: ieri Fratelli d’Italia (articolo sotto), principale partito di maggioranza, ha annunciato la presentazione della lista per domenica mattina, stesso giorno e stessa ora in cui la Ferdinandi presenterà il suo programma a San Francesco al Prato. Qualcuno l’ha letto come uno sgarbo, dato che l’appuntamento del ‘Sanfra’ era stato fissato da una settimana. Ma si sa, in amore e in guerra (e pure in politica), tutto è lecito...

M.N.