A rischio il Palio delle Barche 2024. Rione Oliveto, dubbi su un rematore

Passignano, un membro della squadra avrebbe violato l’obbligo di residenza in città. È bufera sull’Ente

A rischio il Palio delle Barche 2024. Rione Oliveto, dubbi su un rematore

A rischio il Palio delle Barche 2024. Rione Oliveto, dubbi su un rematore

Il Palio delle Barche 2024 non si farà? Il rischio, nonché motivo di una contesa che ormai da mesi agita i Rioni e tutto il paese di Passignano sul Trasimeno, sta nell’articolo 11 del regolamento del Palio delle Barche. Il colpo di scena è arrivato con la notizia che uno dei due rematori del Rione Oliveto, vincitore uscente delle ultime due edizioni, non avesse i requisiti per poter partecipare alla gara, per esser stato in alcuni momenti della sua vita residente in un altro Comune, in particolare a Cesena. Ed ecco come arriviamo al citato articolo, che recita "I rematori residenti nell’anno del Palio in corso, devono aver maturato almeno dieci anni consecutivi di residenza nel Comune di Passignano". In alternativa "devono aver avuto la residenza nel Comune di Passignano per almeno vent’anni consecutivi". E l’atleta olivetano per alcuni anni, e per motivi che sarà lui stesso a voler spiegare (vedi intervista in pagina), non è stato residente a Passignano. Ora i problemi sono due: cosa fare per gli ultimi due stendardi già assegnati e per il futuro, cioè permettere – o meno – al ragazzo di tornare a gareggiare? Su questa vicenda è già caduto l’Ente Palio, con le dimissioni di tutto il coordinamento poiché a loro spetta il compito di vigilare sulle regolarità e i requisiti dei partecipanti. Terremoto anche all’interno dello stesso Rione Oliveto. Bagarre completa sul fronte degli altri tre Rioni, con il Comune rimasto a dover tentare una mediazione: tra quanti vorrebbero vedere negate anche le vittorie passate (anche se sono ormai scaduti tutti i termini per eventuali ricorsi e quindi il medagliere sarebbe ormai intoccabile), quelli che vorrebbero impedire al ragazzo di gareggiare e coloro che invece invocano una "sanatoria" al regolamento. Fatto già avvenuto in passato per consentire ad altri due rematori storici di correre il palio e sempre per ragioni legate alla residenza (in quei casi venne introdotta la regola "alternativa" appunto alla seconda frase dell’articolo 11). Una matassa impossibile da dipanare senza il ricorso ad una voce superiore che si prenda la briga di decidere: un consiglio dei saggi? La Commissione Disciplinare Esterna è una figura già prevista dal regolamento composta da tre Commissari qualificati "che non abbiano interesse diretto alla manifestazione". Senza un compromesso il Palio potrebbe saltare "troppa tensione mette a rischio la sicurezza della manifestazione".