
Martina Nigro in azione
Pistoia, 20 febbraio 2021 - Il tuttofare, autentica manna dal Cielo. La calciatrice polivalente, capace di tappare le falle delle squadre nelle quali gioca. Si può proprio dire che dovunque la metti, rende. In qualsiasi zona del campo. Martina Nigro, pratese classe 2002 (ha compiuto 19 anni lo scorso 18 gennaio), è il jolly (l’universale, se preferite) del Calcio Femminile Pistoiese 2016: nelle ultime gare è stata impiegata a sinistra in difesa, lo scorso anno recitava da esterno di centrocampo, ma è stata utilizzata pure in attacco. “Se giocassi portiere, farei l’en plein” afferma, sorridendo. Diploma di Liceo scientifico, studentessa di Ingegneria Elettronica all’Università degli Studi di Firenze, è assieme al 27enne fratello Mattia, arbitro di serie D nonché medico, l’orgoglio di papà Francesco, operaio in pensione, e mamma Giuseppina, donna delle pulizie.
“Chi è il più famoso nello sport tra me e mio fratello? Dai, nessuno dei due. Anche se Mattia arbitra in D ed è pure laureato in Medicina” ed è facile notare l’ammirazione. “Nella rosa-giocatrici arancione – fa notare – sono l’unica rimasta dal 2016, l’anno della fondazione del club. Ho giocato in tutte le… Pistoiesi. Una stagione con Martinelli, un paio con Biagiotti, due con Mario Nicoli. Peccato che se ne siano andate via un po’ di compagne, quest’anno abbiamo fatto un bel gruppo, coeso. Certo, gli obiettivi di squadra sono cambiati: rispetto all’inizio, quando si parlava di lottare al vertice, avendo perso un po’ di partite, dobbiamo ridimensionarci.
Ma sono convinta che potremo fare bene già a partire dalla gara di domenica prossima, allorché al ‘Barni’ di Montale ospiteremo Roma Decimoquarto. Peccato non giocare a Pistoia (‘Bonelle 80’ e ‘Pistoia Ovest B’ non sono ancora pronti per la mancata manutenzione da parte degli addetti comunali, ndr), ma il manto erboso di Montale è davvero bello”. Dopo aver praticato 5 anni di atletica leggera e un po’ di nuoto, ha iniziato a giocare a pallone – ufficialmente – a 12 anni. “In realtà, avrei voluto giocare da sempre a calcio. Ma è stato possibile solo a quell’età. Ho incominciato a Viaccia, coi maschi, poi sono passata al Real Aglianese, un’annata, e infine ho vestito la maglia arancione”. Le auguriamo di indossarla per tanti anni: lo merita. Ha testa sulle spalle e corsa.