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Cresce il fermento intorno al 45° Rally Internazionale Casentino

L’evento, è in programma con Scuderia Etruria SCRL nelle giornate di venerdì 11 e sabato 12 luglio in provincia di Arezzo

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Arezz, 28 giugno 2025 – Cresce il fermento intorno al 45° Rally Internazionale Casentino, appuntamento valido come quarto atto di International Rally Cup ed inserito nella programmazione della Mitropa Rally Cup. L’evento, messo in programma da Scuderia Etruria SCRL nelle giornate di venerdì 11 e sabato 12 luglio in provincia di Arezzo, sta già riscuotendo ampi consensi in termini di adesioni, con gli equipaggi che avranno la possibilità di potersi iscrivere fino al termine di venerdì 4 luglio. Ad analizzare i 101,73 km di prove speciali è Simone Campedelli, pilota che – al volante della Skoda Fabia RS – ha vinto l’edizione 2024 della gara.

“La Rosina è sicuramente una prova misto guidata. Il primo tratto è in salita, abbastanza aperto, mentre il tratto in discesa è molto più veloce con tornanti e tratti di sottobosco. Il grip è alto, con un asfalto a grana grossa, la seconda parte è stretta, quindi tendenzialmente con traiettorie abbastanza obbligate. Parliamo di una prova corta, lo scorso anno si è corsa anche di notte, ha una media difficoltà. Non è una prova troppo difficile, non è una prova che fa troppa differenza, anche perché è comunque corta.

Talla o Crocina: è la prova simbolo della gara nel senso che si è rispettata la tradizione del non cambiarla mai, anche se fatta in versioni a volte un po' più corte, altre un po' più lunghe. È la prova che caratterizza il Casentino, 30 km, 36 o comunque 25, bellissimi, che alternano tratti molto veloci nel sottobosco, con carreggiata larga, stretta, con diversi tagli. L’ultima discesa è bella guidata, una strada a due corsie, è una prova completa dove si può fare la differenza, sicuramente il tratto a salire fino al bivio del bosco a destra, indicativamente dal chilometro 7 al chilometro 15, è caratterizzato da un misto veloce con una curva dentro l'altra, in sequenza da quarta a quinta. È una prova tosta, bella, bella, bella, di quelle che veramente ti ricordi, di quelle che ti fanno tornare la voglia di andare a correre in quella gara.

Dama è una prova un po' diversa dalle altre, con una serie di curve anche secche, vicine alla roccia. Il grip è sempre alto, una ricorda un po' sconnessa fino all'inversione, poi dall'inversione poi si allarga sviluppandosi in una strada molto più larga, molto più veloce, ha due corsie e con qualche curva che gira. È un po' più standard, però sicuramente una prova con due cambi di ritmo e prove tutte molto belle, per l'asfalto ma anche per il contenuto tecnico. È una gara difficile, resa ancora più difficile dalle condizioni meteo, impegnativa per gli equipaggi sulle prove lunghe, dove è obbligatorio gestire bene le gomme”.