
Maddalena, tra Pippi e Maddaloni
Larciano (Pistoia), 22 aprile 2020 - Una storia che merita di essere raccontata. La passione per lo sport, l’amore per l’insegnamento: un unico scenario, la Valdinievole. Maddalena Pacini è nata a Pieve a Nievole il 29 ottobre 1989: laureata in Scienze Motorie, insegna Educazione Fisica alla scuola media inferiore Walter Iozzelli di Monsummano Terme, allena i Piccoli Amici del Margine Coperta e gioca a pallone, da jolly, nell’Unione Montalbano.
Autorevole – non autoritaria – in classe e nelle vesti di istruttrice/allenatrice, è per sua stessa ammissione “il pagliaccio” nello spogliatoio del Montalbano. “Dopo una giornata da prof e tecnico – racconta – far ridere e scherzare mi serve per allentare la tensione. Ma credo di saper sorridere anche in classe o sul campo da calcio, con bimbi di 5, 6, 7 anni”.
L’insegnamento è sempre stata la sua missione, il calcio lo pratica da 20 anni, a buoni livelli. “Ho frequentato il Liceo Pedagogico a Pistoia: il ‘Forteguerri’. Lì ho avuto la fortuna di incontrare un’insegnante di Educazione Fisica che ha segnato positivamente la mia vita: Anna Petrillo. La ricordo molto volentieri, perché è stata lei che mi ha indirizzato a Scienze Motorie. Per questo la ringrazierò sempre, anche oggi che non c’è più. Purtroppo una brutta, bruttissima malattia – una forma di Sla fulminante – se l’è portata via nel giugno dello scorso anno. Ma è rimasta nel mio cuore, come nella mente e nel cuore di tanti altri uomini e donne. Spero di diventare come lei, di riuscire ad aiutare qualcuno com’è stata in grado di fare lei con me”.
Parole splendide, che faranno felici gli eredi della professoressa e che servono a comprendere meglio Maddalena. Che ai tempi del COVID-19 non sgarra un attimo. “Devo dire grazie alla mia scuola, che è subito stata vicino ai suoi allievi. Abbiamo avuto la possibilità di avvalerci della didattica a distanza: ci vediamo in video e facciamo lezione. Mostro e spiego dei tutorial, cerchiamo di rimanere sempre in contatto e combattere la sedentarietà. I ragazzi rispondono bene”. Talmente bene che alcuni di loro, la domenica, fanno il tifo per la prof calciatrice, seguendo le sue partite dal vivo. “Sono carinissimi: vengono a fare il tifo per me e il Montalbano. Come ho iniziato? Dopo alcuni anni di ciclismo – sì, mi piaceva correre in bici sulla pista della Palagina sotto le insegne del GS Cintolese – passando sempre da un campetto in zona-Via Nova vedevo alcune ragazzine, un distaccamento del Sanmarcellino Firenze, allenarsi.
C’erano Gironi, Genua, la figlia di Barsotti, attuale diesse della Pistoiese. Mi chiesero di aggregarmi al momento della fondazione dell’RB Montecatini, che si appoggiava all’Agricola Gloria di pallacanestro. Da allora anche RB Valdinievole, Giovani Granata Monsummano e infine Montalbano. Attaccante, ma utilizzata pure da esterno, mezzala, centrocampista: universale o jolly che dir si voglia. Ma il football mi è sempre piaciuto. Babbo ex calciatore, tifosissimo della Viola, io sfegatata juventina con Del Piero e Nedved nel cuore, che va allo Juventus Stadium appena può. Già prima di giocare con la figlia di Barsotti, bravissimo portiere, le avevo segnato 3 reti in un’unica gara scolastica con la Galileo Galilei di Pieve a Nievole. Promettevo bene”.
Prima di allenare a Margine Coperta, è stata 7 anni alla Polisportiva 90 Montale, sempre con Pulcini e Piccoli Amici. “Devi appassionare i bimbi, così come interessare gli scolari. I miei rispondono bene, sono contenta. E sono orgogliosa quando qualche bambino o ragazzina mi chiede suggerimenti su quando e dove iniziare a giocare a pallone o fare sport. Significa che hanno fiducia: una bella soddisfazione”. Essere in un gruppo di calciatrici, però, non deve essere semplice. “Montalbano è un’eccezione: spogliatoio eccezionale, ragazze che si conoscono da una vita e sono affiatatissime. Ma è vero, gestire un gruppo di 20 donne è difficile: ognuna ha un’esigenza differente. Siamo più puntigliose degli uomini, le dinamiche di spogliatoio sono diverse. Occorre un trainer psicologo: Nico Mattioli del Montalbano lo è”.