Giulia Mazzoni, una stanza per rinascere: esce "Room 2401" /FOTO/VIDEO

Intervista alla pianista e compositrice pratese che presenta il suo nuovo cd e una collaborazione particolare con Michael Nyman. "Per me la musica è condivisione, con le mie creazioni cerco di arrivare a tutti"

Giulia Mazzoni in visita alla "Nazione" (Cabras/New Press Photo)

Giulia Mazzoni in visita alla "Nazione" (Cabras/New Press Photo)

Firenze, 20 ottobre 2016 - Una bambina scopre un pianoforte in un'aula vuota della sua scuola schiaccia i tasti e comincia un gioco con la musica, rifugiandosi, nelle pause delle lezioni, proprio a creare sogni e magie attraverso i suoni. Oggi quella bambina, pur essendo ancora molto giovane (27 anni)  è una compositrice e pianista affermata e si toglie la soddisfazione di presentare un disco con un brano firmato da Michael Nyman. Parliamo di Giulia Mazzoni e di "Room 2401" (Sony), il suo secondo cd dopo "Giocando con i bottoni" del 2013. 

Nata e cresciuta a Prato (la scuola elementare dove scopre il pianoforte è quella della Castellina, oggi intitolata a Fabrizio De André), Giulia Mazzoni vive a Firenze e ha già un curriculum di tutto rispetto con, la vittoria del Premio Ciampi e la partecipazione al Concerto di Natale di RaiUno (2013) una tournée di grande successo in Cina con cinque date da tutto esaurito (2015), solo per citare alcune tappe della sua carriera. E nel nuovo disco, come detto, c'è anche la partecipazione di Nyman, che ha riarrangiato per due pianoforti ed eseguito con lei una nuova versione di un brano di una delle sue colonne sonore: 'The Departure' (da 'Gattaca').

 

Appassionata di cinema, passeggiate, foto fatte con il cellulare e di pallavolo (con un passato di giocatrice nel Team Volley Prato) Giulia ha una formazione classica (ha studiato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano), ma la sua musica parla il linguaggio di oggi e quando racconta di sé, delle sue creazioni e delle sue ispirazioni negli occhi traspare la giocosa e gioiosa voglia di condividere in musica le sue emozioni.

Come si definisce? Una pianista classica o pop?

"Prima di tutto mi definisco una compositrice. Direi che la mia musica è contemporanea, una musica di oggi che si muove tra forme classiche e pop. In fondo, ci sono pianisti che che eseguono un repertorio classico, io invece eseguo la mia musica ed è ovvio che sia musica del mio tempo, che io suono in maniera personale"

Da dove parte l'ispirazione?

"La mia musica parte dalle persone, dai rapporti, gli incontri. Insomma, nasce dalla vita, cerca di arrivare a tutti, proponendo come delle fotografie del passato e del presente. Il pianoforte è il mio mezzo per raccontare la musica. Per me la musica è condivisione, non faccio musica da sola la faccio con gli altri e racconto anche le fragilità e le paure, mie e delle persone che incontro. E' una musica emozionale, devo emozionarmi per potere emozionare".

Cosa le piacerebbe riuscire a trasmettere, soprattutto?

"Mi piacerebbe che le persone che ascoltano la musica che compongo potessero riconoscere, insieme a me, il valore della fragilità, un tema che si cerca di nascondere, del quale non si parla. Ma la fragilità è importante".

Come nasce "Room 2401"?

"E' il numero della stanza dell'albergo di Chicago dove sono stata e dove mi sono ritrovata, lì ho ritrovato sicurezza, tranquillità"

In che senso? Che era accaduto?

"Dopo il successo del primo cd e della tournée in Cina, già nel volo di ritorno ero presa dall'ansia per i riflettori che si spengevano. Dovevo aprire un nuovo capitolo. allora sono tornata nel mio mondo, tra Prato e Firenze e ho ritrovato sicurezza e tranquillità. Ho ripreso a viaggiare e a Chicago, in un inverno freddissimo, in pratica ero sempre chiusa in quella stanza e lì ho preso consapevolezza di me stessa e di quello che volevo fare, mi sono aperta al mondo".

La stanza come luogo fisico dove ritrovare sé stessi, ma anche come metafora?

"Esattamente. Il brano è nato lì, è la declinazione materiale di un concetto spirituale. Tutto parte da una stanza fisica reale ed è la mia stanza dove ho ritrovato me stessa e ho ritrovato la spinta per scrivere un nuovo capitolo e la voglia di condividerlo con gli altri. Però la stanza può essere un luogo anche spirituale, può essere dentro di noi, un rifugio nel quale ci ritroviamo con i nostri sogni, le nostre ansie, le nostre speranze, le gioie e le fragilità. All'interno di questa stanza, della mia stanza (che, però, è anche quella dove ognuno si può ritrovare ascoltando la musica...) sviluppo un percorso di 12 inediti e tre bonus track".

Con la collaborazione straordinaria di un grande come Michael Nyman...

"Nyman era ed è uno dei miei miti, amici in comune mi hanno dato un indirizzo di posta elettronica dicendomi che era di Nyman. Io pensavo fosse uno scherzo, ma ho cominciato a scrivere e abbiamo conversato di arte, di musica. Però ero incredula, convinta che non fosse lui, non mi sembrava vero e gli ho dato appuntamento su Skype per poi scoprire che era davvero Nyman. Da qui siamo diventati amici. Io gli ho mandato un brano nel mio primo disco, un provino. Lui mi ha dato dei cossigli. Avevo paura che pensasse che potessi approffittarmi di lui. Quando veniva in Italia mi invitava ai concerti, mi dava dei consigli, scambiavamo opinioni. Come due amici".

Finchè lei si è fatta coraggio e gli ha chiesto di collaborare?

"Esatto, ho ho avuto il coraggio di chiedergli di fare qualcosa insieme e lui ha scritto per me questo brano (la versione per piano: una nuova stesura di 'Gattaca' per due pianoforti). Un progetto nato a Firenze quando ci siamo incontrati per parlarne. Per me è una grande gioia, ma continuo a sognare: magari di fare, un giorno, un concerto insieme a lui".

Un particolare della copertina di "Room 2401" di Giulia Mazzoni
Un particolare della copertina di "Room 2401" di Giulia Mazzoni

Il disco "Room 2401" uscirà anche in Cina, Giappone, Corea e Hong Kong per decisione della Sony e sulla scia del successo della tournée cinese del 2015. Un disco che, proprio nella linea creativa di Giulia, racconta esperienze reali o sogni: da una passeggiata sul ghiaccio sulle sponde del lago Michigan ("Winter's Dream") alle emozioni struggenti di una visita al museo dell'immigrazione di Ellis Island a New York ("Ellis Island"); dal fascino dello splendido ritratto che Modigliani fece nel 1919 al suo amore Jeanne Hebuterne ("Rebel Muse") alla celebrazione di "una stella coraggiosa che ha difeso i propri sogni" ("Merope") fino, ovviamente, a "Room 2401" e al tema della partenza in "The Departure".

Il secondo lavoro di Giulia Mazzoni esce accompagnato da una grande attesa e sarà presentato in una serie di incontri nelle librerie con tanto di esibizione al pianoforte: il 21 ottobre a Milano (Rizzoli alle 18.30);  il 24 a Roma (Feltrinelli alle 18), il 25 a Padova (Mondadori alle 18.30); il 26 a Bologna (Mondadori alle 18.30); il 27 a Firenze (Feltrinelli alle 18.30); il 28 a Torino (Mondadori alle 18.30).

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