Un mare da proteggere. La 5 Terre Academy allarga i suoi orizzonti

L’attività di valorizzazione dei fondali locali iniziata a Manarola nel 2005 "Poi col turismo di massa è partita l’idea di tutela di tutto il Mediterraneo".

Un mare da proteggere. La 5 Terre Academy allarga i suoi orizzonti

“Il mare è fatto di gocce e noi siamo una piccola goccia”. È una storia di amore, iniziata nel 2007 a Manarola, dove la 5 Terre Academy ha mosso i primi passi, o meglio fatto le sue prime bracciate come sito web per la valorizzazione dei fondali su cui si affacciano i borghi che le danno il nome e per sostenere una pratica in sicurezza delle attività subacquee. Da qui ha preso il volo. "Siamo passati, complice anche l’aumento del turismo di massa, ad un’idea di tutela e salvaguardia allargando ad occuparci non solo del mare locale, ma di tutto il Mediterraneo" spiega il presidente e fondatore Leonardo D’Imporzano. "Quando siamo nati – continua – l’idea del parco nazionale era ancora lontana, così come il turismo di massa e i social non esistevano: insomma, c’è un mondo di mezzo. Le nostre attività si sono evolute e abbracciano tanti campi: vogliamo che la Academy sia un hub di soluzioni che riguardano il mondo sommerso". Il primo passo è stato lo sviluppo di un’équipe di ricerca scientifica nell’ambito della medicina subacquea ed iperbarica, grazie a cui la 5 Terre Academy è stata insignita del “Premio Pelagos” per la divulgazione e promozione dell’ambiente marino. Da qui, l’attenzione al mondo scientifico e all’ambiente è continuata: iscritta all’anagrafe nazionale delle ricerche del Miur, nel 2011 viene riconosciuta come associazione di volontariato ambientalista dalla Regione Liguria. Le attività di salvaguardia dell’ambiente sommerso si sviluppano in diverse direzioni: l’adesione alla rete “Ocean 2012”, per una riforma sostenibile della pesca comunitaria, la mostra “Unconventional” del 2016 all’Europarlamento di Bruxelles sulla biodiversità a rischio del mar Ligure, replicata poi in altri poli museali e in luoghi e nel 2022 l’istituzione del comitato tecnico-scientifico. Tante le iniziative, come le giornate di “Biosnorkeling” per le famiglie alla presenza di biologi marini e di guide ambientali per promuovere le “good practies” di immersione, la campagna per la riduzione del marine litter attraverso un riutilizzo dello stesso in progetti di economia circolare chiamato SeaGlasses: occhiali da sole stampati in 3d con un filamento proveniente dal rifiuto marino; da quattro realizza Noa, la prima maschera subacquea che integra un filtro “Ffp3” al suo interno per operare al meglio durante le situazioni di rischio biologico.

Chiara Tenca