Nella mansarda studio. La mano sfiora il cielo

Non solo tele con i volti e i luoghi amati della città e della Versilia. In via Sant’Andrea sono custoditi anche tantissimi scritti dell’artista.

VIAREGGIO

Tavolozze, pennelli, disegni, quadri incorniciati, tele sui grandi cavalletti, foto delle mostre, gli scatti con i ragazzi della Crea, la cooperativa sociale, mentre dipingono e disegnano con l’artista Giorgio Di Giorgio, viareggino, una vita dedicata alla pittura. Siamo in via S. Andrea, nel cuore del centro storico cittadino a due passi dal mercato centrale, dove il pittore ha lo studio, l’ultimo nel corso degli anni, da oltre 40 anni. Lo studio, una mansarda che guarda il cielo, dove andava ogni giorno raggiungendolo in bicicletta dalla abitazione dal Campo di Aviazione, il quartiere dove abita. Un percorso nel quale il pittore si avvicinava agli umili: per tutti un sorriso, un panino. Un atto di solidarietà quotidiano vissuto nel silenzio e nella riservatezza, una donazione generosa accompagnata dal sorriso.

Lo studio è uno studio che racconta l’artista: si raggiunge salendo una scala ripida che si affaccia nella stanza a due passi dal cielo dove il blu del mare di Viareggio, il verde delle pinete si animano nei quadri della lunga carriera dell’artista. Una stanza che svela la personalità del pittore. C’è la sedia da regista dove Di Giorgio si è seduto e ha lavorato: lo studio racconta la personalità del pittore, racconta la sua dedizione alla pittura, al territorio, alla realtà della società che ha visto mutarsi nel corso degli anni. Nello studio non ci sono solo tele, ma anche racconti che Giorgio Di Giorgio ha scritto, pensieri in libertà. "Giorgio non aveva alcuna velleità di scrittore", sottolineano la moglie Giovanna e la figlia Francesca.

"Giorgio amava scrivere. E ha iniziato da adolescente quando andava a trovare i nonni nella grande casa a Casoli, l’antico borgo camaiorese. Sono racconti per lo più autobiografici. Giorgio li ha sempre definiti pensieri messi in fila. Racconti e poesie scritti per il piacere di raccontare, di fermare attimi e emozioni", racconta Giovanna. Perché Giorgio Di Giorgio dipingeva anche con le parole.

Un’altra declinazione dell’arte che potrebbe nel futuro diventare un nuovo capitolo importante, un patrimonio culturale da condividere con il territorio, con Viareggio, la Versilia. Non è escluso che in futuro la famiglia decida di svelare al pubblico questo altro aspetto dell’artista con la pubblicazione di racconti e poesie. Un abbraccio dedicato al marito, al padre e al nonno.