"Energia, un freno ai rincari". Subito risorse per le imprese

Cna Toscana propone una "Energy protection area" con fondi per l’emergenza "Inoltre servono incentivi per impianti alimentati con fonti rinnovabili e green"

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FIRENZE

Nei primi 7-8 mesi del 2022 i costi energetici sostenuti dalle imprese sono, in certi casi, triplicati rispetto all’anno precedente. A confermarlo è una indagine del Centro Studi di Cna appena pubblicata. Secondo lo studio della Confederazione dell’artigianato e della piccola e media impresa, in alcune aziende la spesa energetica inciderà oltre il 40% dei costi di produzione, rispetto al 20% dello scorso anno. Si tratta di un dato allarmante che potrebbe avere come conseguenza che le aziende non in grado di proseguire la propria attività a causa dei costi energetici saranno il 13,6% (nel 2021 erano il 6,8) e quelle costrette a ridurre l’attività (e quindi anche l’occupazione) saranno il 21% (contro il 10,6 del 2021). Tra i settori più colpiti dagli aumenti energetici: i panifici-fornerie con aumenti del 256%, i servizi alla persona 217%, le industrie meccaniche 177% e le tinto-lavanderie con un +150%. L’indagine del Centro Studi parla chiaro: se non si troveranno soluzioni energetiche alternative assisteremo a un’ingente chiusura di aziende nei prossimi mesi, in questo senso Cna sta lavorando proprio per aiutare le proprie aziende a risolvere il problema sia a breve che a lungo termine.

Cna ha suggerito alle aziende alcune strade da seguire per affrontare le nuove sfide: prima fra tutte quella di "iniziare da subito a perseguire la strada dell’autonomia energetica. Si tratta di un percorso che si può seguire singolarmente, oppure in modo aggregato. Si sta così lavorando alla promozione di comunità energetiche facilmente realizzabili nelle aree artigiane della Toscana. Sia per i singoli che per le comunità si potrebbe procedere all’installazione di pannelli fotovoltaici, ma anche utilizzare pale eoliche, o, in caso di vicinanza di fiumi, idroelettrico o geotermia".

Ma si potrebbe anche intervenire – suggerisce Cna – "sulle caldaie a gas passando all’elettrificazione: utilizzando, ad esempio, le pompe di calore che sono ad emissioni zero. Su questo fronte c’è il rischio attuale che il piano dell’Unione Europea per il razionamento dell’energia elettrica possa prevedere la riduzione da remoto della potenza dei contatori in automatico lasciando famiglie ed imprese senza luce e riscaldamento nei mesi invernali. Per chi non può fare a meno delle caldaie a gas è possibile istallare centraline per ridurre il flusso e i consumi. Le pompe di calore possono anche arrivare a temperature molto elevate e potrebbero essere utilizzate in aziende che del calore hanno bisogno, ad esempio, per l’essiccazione. La sopravvivenza delle imprese è sicuramente legata alle energie rinnovabili e ad un cambio di mentalità da parte degli imprenditori che si devono aprire a questa prospettiva". In questo senso Cna Toscana si sta facendo portavoce della necessità di un paracadute per le aziende artigiane con la proposta di "creare a livello regionale una ‘energy protection area’ che metta a disposizione delle imprese risorse immediate per garantire un costo sostenibile e calmierato dell’energia". Cna chiede inoltre "la velocizzazione degli iter burocratici ricordando che il futuro dovrà basarsi sulla programmazione e non più sull’emergenza".