D’Angelo e il Pisa, 164 giorni di te e di me

E’ ormai l’allenatore più longevo degli ultimi 50 anni di storia nerazzurra. Ed è sul podio di sempre dopo Mannocci e il mitico Ging

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di Michele Bufalino

Crede alla Serie A Luca D’Angelo, i cui incroci del destino hanno fatto la storia del Pisa nel corso della sua gestione, facendolo diventare sempre più uomo dei record. Un uomo di sostanza e di campo prima di tutto, che ha sempre messo davanti a ogni cosa le logiche del gruppo prima di ogni individualismo. Solo così, nei suoi 4 anni a Pisa, ha potuto costruire e gestire alcuni dei gruppi di giocatori più importanti delle ultime stagioni per inseguire un traguardo che manca dal 199091 e per cui si giocherà tutto in 12 giorni. Contro il Frosinone l’allenatore nativo di Pescara ha staccato la panchina numero 164 per la società toscana e negli ultimi 50 anni è lui il recordman con il maggior numero di presenze. D’Angelo si trova al terzo posto assoluto nella storia del Pisa alle spalle di Umberto Mannocci, che allenò il Pisa tra il 1956 e il 1960 e ancora nel 1970-71 con 186 presenze, ma soprattutto alle spalle dell’irraggiungibile e leggendario Joszef Ging, 413 presenze che arrivò secondo e perse la finale per il titolo di Campione d’Italia con la Pro Vercelli nel 1921. Altri tempi e altro calcio.

Al suo primo anno a Pisa, nel 201819, Luca D’Angelo è riuscito anche in un altro record, destinato a durare nei decenni a venire. Il Pisa infatti, dopo essere scivolato all’undicesimo posto in campionato, iniziò una lunga marcia senza mai perdere, conquistando i playoff per la Serie B e fermando la sua corsa con 27 risultati utili consecutivi tra campionato e playoff. Andando a spulciare gli almanacchi, tra le pagine del tempo, solamente in un caso i nerazzurri hanno fatto meglio, erano gli anni 50’, epoca buia in cui il Pisa si ritrovò a ripartire dopo molte retrocessioni tra i dilettanti. Tra i professionisti invece, è la striscia migliore di sempre.

Neanche il Pisa vicecampione d’Italia del 1921 ha fatto meglio, fermandosi a quota 16, nemmeno quello che conquistò la Serie A nel 1968 e soprattutto neanche nell’era Anconetani si è mai raggiunta tale quota. Tornando indietro con la macchina del tempo, l’unica striscia positiva di tale lunghezza la conquistò Umberto Mannocci tra il 24 febbraio 1957 e il 23 febbraio 1958, attraverso 34 risultati utili consecutivi. Iniziò tutto nel campionato di Promozione del 1956-57, il punto più basso mai raggiunto dal Pisa nella sua storia. Un torneo buio in cui i nerazzurri vinsero il "titolo" di campione toscano, ma affrontarono squadre come il Larderello, il San Prospero, il Venturina e il Forcoli.

Anche quello altro calcio, ma soprattutto altri tempi. Venendo alla stagione appena conclusa, D’Angelo era riuscito a vincere il titolo di campione d’inverno, forte anche del suo record di 17 giornate al comando della classifica. Un recupero record anche per le ultime giornate, con il Pisa che, in tre partite, si è trovato a riprendersi la terza posizione, dopo essere scivolato al sesto posto. Il suo contratto scade alla fine della prossima stagione, ma la società ha ancora la volontà di blindarlo e costruire attorno al proprio "Ferguson" il futuro della squadra.