Transizione ecologica, "Sempre più energia green. Toscana e Umbria al top"

Nicola Lanzetta, direttore Enel Italia: "In queste regioni numerosi progetti e nuovi impianti che sfruttano le rinnovabili con le più recenti tecnologie".

Nicola Lanzetta

Nicola Lanzetta

Firenze, 26 aprile 2023 – Il tempo che viviamo, oggi più che mai, ci fa comprendere che siamo tutti interdipendenti: ciò che accade in un Paese ha ripercussioni sugli altri.

Si tratta di una vera e propria lezione di sostenibilità planetaria da cui nessuno può più chiamarsi fuori. Adesso il cambiamento, che era già in atto, può e deve accelerare ulteriormente, per la salute del pianeta ma anche per le nostre economie, per l’enorme potenziale di investimenti che può essere generato da un modello di sviluppo innovativo e sostenibile.

In questo contesto il settore energetico costituisce il fattore chiave della transizione ecologica: "Abbiamo messo la sostenibilità al centro del nostro modello di business e del nostro modo di lavorare – spiega Nicola Lanzetta, direttore Enel Italia – e misuriamo le nostre performance intorno a quattro degli SDG Onu: energia pulita e accessibile; lotta contro il cambiamento climatico; imprese, innovazione e infrastrutture; città e comunità sostenibili".

La Toscana e l’Umbria giocano un ruolo chiave nello scenario italiano: oltre alla geotermia, la fonte più consolidata sul territorio regionale toscano dove una lampadina su tre si accende grazie al calore della terra, e all’idroelettrico con i poli delle Marmore in Umbria, del Serchio e dell’Arno in Toscana, si stanno facendo spazio nuove tecnologie come l’accumulo energetico.

A Santa Barbara, nel comune di Cavriglia (Ar), ad esempio, grazie alla collaborazione fra Enel e la startup israeliana Brenmiller, a fine 2022 è stato realizzato per la prima volta al mondo su scala industriale il TES (Thermal Energy Storage), un innovativo impianto di accumulo sostenibile basato su rocce che permette di immagazzinare l’energia sotto forma di calore e rendere la centrale più flessibile, con margini di crescita in chiave di decarbonizzazione della domanda termica industriale. In futuro, il sistema potrà essere impiegato per immagazzinare l’energia in eccesso prodotta dalle fonti rinnovabili sotto forma di calore.

Allo stesso modo, altri impianti di accumulo e di idrogeno green sono in fase di progettazione e valutazione in Umbria, nelle aree dei siti industriali di Bastardo e Pietrafitta, per utilizzare l’innovazione al servizio dell’energia pulita e concorrere così al raggiungimento dei citati obiettivi Onu.

"La sfida – continua Lanzetta – non è soltanto di innovare le tecnologie rinnovabili più recenti, ma anche quelle più mature come la geotermia che, dal punto di vista elettrico, si è sviluppata a Larderello oltre un secolo fa e nel corso della sua storia ha fatto dell’innovazione continua uno dei suoi elementi strategici".

Proprio nel cuore caldo di Toscana Enel sta implementando un approccio circolare della risorsa per il riutilizzo del vapore geotermico, basti pensare allo sviluppo dei teleriscaldamenti, alla sperimentazione di successo per la coltivazione dell’alga spirulina e ai progetti per l’utilizzo della CO2 carbon free.

L’ottimizzazione della geotermia è inoltre alla base di un nuovo tema che vede Enel impegnata nello studio per l’estrazione di litio presente nel fluido geotermico, utile alla produzione di batterie con basso impatto ambientale, ma anche alle tecnologie di estrazione del vapore con un progetto europeo che ha permesso di dimostrare la fattibilità della perforazione ad altissima temperatura (500°).

Ma i protagonisti di questo percorso di innovazione sostenibile sono i cittadini toscani e umbri stessi, i cosiddetti prosumer, piccoli produttori che generano energia pulita in modo diffuso sul territorio: "Tra Toscana e Umbria – spiega Lanzetta – nel 2022 E-Distribuzione, la nostra società che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione, ha connesso alla rete elettrica oltre 15.500 impianti fotovoltaici e nei primi 3 mesi e mezzo del 2023 siamo già a più di 9.500 nuovi allacciamenti. La sfida dell’umanità per uno sviluppo sostenibile, infatti, potrà essere vinta soltanto se tutti contribuiamo a generare una nuova visione in ogni settore: per noi la sostenibilità non è solo ambientale, ma riguarda tutto e parlare di sostenibilità senza parlare di persone non ha senso. Soltanto insieme – istituzioni, aziende, tessuto sociale dei territori e cittadini – potremo arrivare alla meta".

G.V.