Robotica e medicina "La sfida di portare cure e assistenza a tutti"

PISA

Robotica e intelligenza artificiale come due motori che viaggiano all’unisono sul fronte della riabilitazione, monitorando l’andamento delle terapie e registrando i progressi effettuati dai pazienti, migliorando la loro autonomia e la qualità della vita. E’ una frontiera in continua evoluzione, e Pisa, città di avanguardie tecnologiche da anni, ne è ancora testimone. Ecco le nuove sfide che si presentano in un orizzonte che è costellato di relazioni fra discipline e frontiere in continua crescita. "L’obiettivo è arrivare a un robot ottimale per la riabilitazione di ciascun paziente – esordisce il professor Stefano Mazzoleni, del dipartimento di Ingegneria elettrica e dell’informazione del Politecnico di Bari e docente affiliato dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa – il focus è la triangolazione fra robot, fisioterapista e paziente. E il ‘matrimonio’ con l’intelligenza artificiale dà modo di creare supporto nella predizione riguardo il recupero del paziente, anticipandone gli esiti e potendo ‘aggiustarli’ nei tempi giusti". Robotica e riabilitazione: un giovane sodalizio che compie 25 anni. "Possiamo dire che la fase pionieristica è conclusa – riprende Mazzoleni – abbiamo realizzato ‘La Conferenza di Consenso’, una sorta di stati generali della robotica applicata alla riabilitazione coinvolgendo quasi 200 esperti e raccogliendo tutta la letteratura scientifica esistente che abbraccia vari ambiti. E’ un condensato di 25 anni di scienza: il passo che ci aspetta adesso è capire, ancor di più, quale sia il trattamento riabilitativo adatto a ciascun paziente. La nostra è una comunità matura per giungere a questo traguardo". E l’intelligenza artificiale sta ricoprendo sempre più un ruolo principe nell’ambito della tele-medicina, della tele-assistenza e del tele-monitoraggio. "Molti dispositivi medici sfruttano oggi tecniche di intelligenza artificiale – sottolinea il professor Paolo Ferragina, del dipartimento di informatica dell’università di Pisa – perché l’intelligenza artificiale consente a questi dispositivi non solo di raccogliere dati ed elaborarli, ma di diventare parte attiva nelle fasi pre-in-post operatorie, contribuendo così a creare percorsi di monitoraggio-cura-benessere-assistenza sempre più completi, efficaci e sostenibili". E la grande sfida parla di ‘democratizzazione’ dell’assistenza grazie alla tecnologia. "Mi riferisco non solo a percorsi personalizzati, perché ogni paziente ha attitudini e apprendimenti differenti. Ma anche alla possibilità di accedere a cure di qualità in quei luoghi dove le stesse spesso non ci sono, grazie a nuovi e sempre più efficaci dispositivi portatili possibilmente consultabili e pilotabili a distanza, perché un dispositivo si replica facilmente e a basso costo, ma un medico sfortunatamente no. La tecnologia è uno strumento fondamentale per la sostenibilità e la disponibilità di cure alla portata di tutti: ripeto, l’intelligenza artificiale non sostituisce la figura del medico o del personale para-medico, ma può supportare le loro attività quotidiane efficientemente, per esempio nel formulare una diagnosi, monitorare una terapia, realizzare un percorso riabilitativo".

Ilenia Pistolesi