E’ nata una nuova stella nel galassia dell’atletica leggera e lo ha fatto nel giro di solo un paio di mesi. Il massese Samuele Ceccarelli con un inizio d’anno stratosferico è diventato il re della velocità al coperto non solo nello stivale, ma in tutto il vecchio continente conquistando in rapida successione il titolo italiano e quello europeo dei 60 metri indoor. Adesso c’è logicamente tanta curiosità per l’inizio della sua stagione all’aperto. Il debutto è già stato fissato per il prossimo 2 giugno a Firenze nel “Golden Gala Pietro Mennea”. Ceccarelli, fra l’altro è stato uno dei protagonisti presenti alla conferenza stampa di presentazione tenutasi nei giorni scorsi a Palazzo Vecchio.
"Sono contento perché già partecipare ad una gara del livello di una finale olimpica è una gran cosa e misurarmi con campioni del genere lo sarà ancora di più – ha spiegato il “golden boy” massese -. Sarà un modo per mettere alla prova me stesso e sono molto propositivo. Ho scelto questa data per il debutto perché ho fatto le indoor sino a metà marzo e c’è stato un po’ di ritardo nella preparazione. Sarà bello, poi, correre nello stadio della mia società".
Ad attendere Samuele c’è una distanza più complicata, quella appunto dei 100 metri, sulla quale le sue potenzialità sono ancora tutte da scoprire. "La preparazione col mio allenatore Marco Del Medico procede bene. Non si è stravolto più di tanto il lavoro perché ha funzionato bene finora e cambiare drasticamente non serviva. L’unica differenza sostanziale è che si è allungata la distanza delle ripetute. Personalmente sono fiducioso e penso possa uscir fuori qualcosa di carino. In base a questo primo step, poi, definiremo gli altri impegni della stagione. I mondiali? Per ora sono lontani perché il minimo per andarci è fare 10 netti, un tempo proibitivo se si considera che nella storia italiana soltanto due atleti l’hanno fatto, di cui soltanto uno in modo continuativo. E’ una cosa, quindi, molto impegnativa. L’alternativa è fare una serie di gare di valore per qualificarsi attraverso il ranking. Io sui 100 metri parto con un miglior tempo di 10.45 fatto nel 2021 in condizioni di salute precarie e sicuramente sarà migliorato alla luce anche della base di lavoro ottima fatta sui 60 metri. Non so, però, che tempo posso valere. Mi ci approccio come ho fatto con i 60 e vediamo cosa succede".
E allora riavvolgiamolo il nastro e torniamoci a questi benedetti 60 metri. L’incredibile 2023 di Ceccarelli è iniziato ai primi di gennaio col 6.61 ottenuto ad Ancona che lo aveva fatto balzare agli onori della cronaca come miglior tempo dell’anno. Era solo il primo passo di un’escalation inimmaginabile. Samuele, infatti, si è aggiudicato il meeting internazionale di Barcellona e poco dopo all’Istaf Indoor di Berlino ha fatto ancora meglio scendendo a 6.58. Davanti a lui alla Mercedes Benz Arena è arrivato soltanto il britannico Reece Prescod con un ottimo 6.49.
Il bello, però, doveva ancora arrivare. Eccoci così di nuovo a metà febbraio ad Ancona per i campionati italiani dove Samuele ha strabiliato tutti superando il mostro sacro Marcell Jacobs con un 6.54 che rappresentava il terzo tempo italiano di sempre. L’appetito, si sa, vien mangiando e Ceccarelli non si è accontentato di questa prima “spallata” data al suo idolo. Se l’è ritrovato di fronte a marzo agli Europei di Instabul e ci è andato ancora giù duro.
Il “Jet delle Apuane” ha vinto a mani basse il titolo continentale con un sensazionale 6.47, secondo miglior crono italiano di tutti i tempi. Il passaggio repentino da “rivelazione” a “fenomeno” sportivo dell’anno è stato una logica conseguenza per il ventitreenne in forza All’Atletica Firenze Marathon che si è trovato a gestire una clamorosa popolarità "La vivo bene – chiarisce – Ogni tanto qualcuno in giro mi ferma e mi chiede due cose, la foto o un autografo. E’ una sorta di riconoscimento e mi fa piacere. Ormai mi ci sto abituando". Un atleta che ha dimostrato come la passione e il talento devono andare di pari passo con la determinazione e la voglia di mettersi in discussione, il duro lavoro che parte dal basso e che alla fine, dopo tutto, restituisce grandi risultati. Un esempio per le giovani generazioni che si avvicinano a questo sport: senza la costanza non si va da nessuna parte.
Gianluca Bondielli