In Vespa dall’altro capo del mondo: "Viaggio interiore tra le asperità"

Andrea Delsoldato in 5 mesi da Filattiera è arrivato in Bangladesh per incontrare la bimba adottata a distanza

In Vespa dall’altro capo del mondo: "Viaggio interiore tra le asperità"

Dalla Lunigiana al Bangladesh… in Vespa. Lui è Andrea Delsoldato, il ‘Vespanauta’, un giovane che si è licenziato per inseguire un sogno: raggiungere il Bangladesh a bordo della sua Vespa. Originario di Scorcetoli, frazione di Filattiera, una laurea in Scienze ambientali all’Università di Parma e anni di lavoro per una grande azienda, ha preso il coraggio a due mani, si è licenziato ed è partito. Da Ancona col traghetto fino in Grecia, poi Turchia, Iran, Pakistan, India, Nepal, oltre ventimila chilometri, attraversando Paesi difficili. Senza paura, ma con tanta fiducia, ripagata, nei confronti del prossimo.

"Sono partito il 27 luglio 2022 - racconta Andrea - la prima notte l’ho trascorsa in un campeggio vicino ad Ancona, con la Vespa, che continuavo a guardare come un innamorato. Di certo la sua presenza mi ha aiutato, è stata il miglior passaporto, ho incontrato tanti appassionati, i Vespa club in giro per il mondo sono stati disponibilissimi, anche perché il viaggio non è stato proprio facile". Andrea ha viaggiato a bordo della Vespa Ronzinante, chiamata come il cavallo di Don Chisciotte, l’ha caricata con tenda, fornelletto, vestiario da montagna e abiti leggeri, medicinali, poi ha aperto un blog Instagram in cui ha pubblicato foto ed esperienze del viaggio. La sua storia è stata raccontata anche nel libro della giornalista Paola Scarsi ‘La prima Vespa non si scorda mai’, che raccoglie avventure curiose dalla viva voce dei protagonisti. "Durante il mio viaggio attraverso alcuni tra i Paesi più complessi al mondo - continua Andrea - ho avuto molte disavventure: ho trascorso due mesi in Iran dove sono arrivato proprio nel mezzo delle proteste per la morte della giovane arrestata perché non portava correttamente il velo; in Pakistan sono stato scortato dalla polizia per sei giorni dal confine alla capitale, dove era in corso una rivolta, ho anche caricato la Vespa nel vano valigie dell’autobus per sfuggire alle proteste; in Nepal sono arrivato in una valle sperduta a 3500 metri, tra strade sterrate, guadi e passi di montagna. Sempre in Nepal la polizia mi aveva fermato per avvisarmi che quella zona era infestata dalle tigri e che avrei dovuto superare i 60 chilometri all’ora, altrimenti avrebbero potuto raggiungermi". Destinazione finale il Bangladesh, da Kakuli, una bimba adottata distanza, conosciuta grazie alla Rishilpi International, una onlus di Milano che contrasta la piaga dei matrimoni precoci nel distretto di Satkhira in Bangladesh.

"Da lei sono arrivato la sera del 24 dicembre - dice - un’emozione unica, con una folla di persone che mi ha circondato, non avevano mai visto una Vespa. Lei era molto timida all’inizio, ma piano piano abbiamo creato un contatto e quando è salita sulla Vespa con me ha iniziato a ridere. Quando ho incontrato Kakuli ho realizzato che il viaggio era finito, sono stato lì altri 4 mesi, ho contribuito a un progetto di volontariato per la depurazione delle acque. Il viaggio ti cambia, mi sono messo alla prova ogni giorno e mi sono affidato agli altri. Non sono più quello di prima, ho riscoperto le relazioni umane. Chilometro dopo chilometro ho abbattuto i pregiudizi e le barriere, create solo da paura e stereotipi. La sensazione più bella che ho avuto durante il viaggio è stata quella di sentirmi un granello di sabbia nell’universo, trasportato dal vento. Ho provato beneficio a sentirmi piccolo, rispetto a ciò che accade nel mondo".

Monica Leoncini