Acqua, il bene più prezioso "Il piano laghetti anti-siccità e la difesa della biodiversità"

Le nuove frontiere del lavoro dei sei Consorzi di Anbi Toscana. Il presidente. Bottino: "Un progetto per realizzare 34 invasi e mettere al sicuro i nostri territori".

FIRENZE

Difesa del suolo dal rischio idrogeologico, impegno nella lotta alla siccità, salvaguardia della biodiversità. I Consorzi di Bonifica operano sul territorio a livello trasversale, portando avanti di pari passo attività che abbracciano diversi aspetti connessi alla sicurezza dei corsi d’acqua ma anche alla difesa dell’ambiente e al sostegno all’agricoltura che sull’acqua fonda il proprio sostentamento. Ne parliamo con Marco Bottino presidente di Anbi Toscana, l’associazione che riunisce i sei Consorzi di Bonifica della regione.

Un tempo i Consorzi si occupavano principalmente di contenere il rischio idrogeologico; oggi tra le priorità c’è la gestione della siccità. Cosa è cambiato?

"L’acqua è una risorsa preziosa; un bene della cui tutela si fanno carico anche i Consorzi di Bonifica: non poteva essere diversamente, soprattutto in una regione come la Toscana in cui l’agroalimentare ha un ruolo di primo piano. Ormai dobbiamo prendere atto che i cambiamenti climatici hanno aperto la strada a uno stato d’emergenza ambientale: sia dal punto di vista del rischio idrogeologico sia relativamente alla scarsità di acqua".

L’agricoltura toscana è in sofferenza?

"In passato, la nostra agricoltura è stata meno bisognosa d’acqua rispetto ad altre regioni, grazie a coltivazioni come quelle dell’olivo e della vite. Adesso l’irrigazione è quasi sempre essenziale e l’acqua va utilizzata con intelligenza. In Toscana si sta investendo tanto su questo aspetto, in particolare per efficientare l’uso della risorsa irrigua. In tal senso abbiamo messo a punto una serie di progetti per nuovi impianti irrigui che vedono impegnati Anbi e i sei consorzi regionali a fianco della Regione".

Si riferisce al Piano laghetti?

"Sì, il Piano laghetti è uno strumento fondamentale per il problema della siccità. Prevede una serie di progetti per l’irrigazione che comprendono anche invasi, sbarramenti e laghetti. Queste opere, 34 in tutto, sono state portate all’attenzione del governo e 11 sono pronte a partire per poco meno di 62 milioni di euro. Fondamentale è il ruolo della Regione, che già la scorsa estate ha messo a disposizione 1,2 milioni per svilupparne i progetti. Adesso auspichiamo altrettanta rapidità da parte del Governo: se venissero finanziate, queste opere sarebbero pronte entro due anni".

Ci faccia qualche esempio…

"Il progetto per implementare la rete di distribuzione del distretto irriguo 23 del Sistema Occidentale di Montedoglio, quelli per l’efficientamento degli impianti di irrigazione in Lunigiana, la trasformazione della cava dismessa di Arnovecchio, a Empoli, in un invaso con impianto d’irrigazione. E ancora a Pescia, la creazione di un nuovo comparto irriguo con il recupero di vecchi gorili e i progetti per un sistema di dighe mobili nel grossetano e nel senese".

In tema di tutela della biodiversità quali sono le strategie in campo?

"Gli interventi dei Consorzi puntano a proteggere le specie autoctone e a contenere quelle aliene invasive. Sul fronte delle piante, sono attivi una serie di progetti in collaborazione con vari atenei della Toscana per mettere a punto strategie di contenimento che non facciano ricorso a mezzi chimici. Tra queste, l’ailanto, il poligono del Giappone, presente nel pistoiese e ad Arezzo, il “millefoglio americano“ in Versilia, la “gaggia“ (Amorpha fruticosa) che prolifera nel Padule di Fucecchio, l’Arundo donax nel grossetano e nel senese".

E relativamente alla fauna?

"Prima di tutto effettuiamo la “manutenzione gentile“ che prevede il taglio programmato della vegetazione rispettando i tempi di cova dei volatili e tutelando gli altri animali. Un po’ in tutta la Toscana cerchiamo poi di contenere la diffusione del gambero della Louisiana, detto ‘gambero killer’ proprio per il suo impatto distruttivo sulla biodiversità. Ci sono le campagne di vigilanza sugli argini rispetto alle tane scavate dalle nutrie; i progetti a difesa delle tante specie di uccelli che popolano corsi d’acqua e aree umide o gli interventi per il salvataggio delle specie ittiche in caso di siccità. Una nuova frontiera, che stiamo sviluppando, è infine quella della rimozione della plastica".