L’automazione scende in... campo

Il connubio tra robotica e agricoltura al centro del Festival della Robotica di Pisa, lanciato durante l'Agrifiera di Pontasserchio. Focus sulle applicazioni della robotica nel settore agricolo e vitivinicolo per affrontare sfide climatiche e di manodopera.

L’automazione scende in... campo

L’automazione scende in... campo

Come coniugare le tecnologie di ultima generazione con un mestiere antichissimo come l’agricoltura? E’ questa una delle sfide intraprese dal mondo della robotica. Il connubio tra la realtà dei robot e quella degli uomini è alla base del progetto divulgativo che aveva in mente Franco Mosca quando realizzò nel 2017 la prima edizione del Festival della Robotica di Pisa. In memoria dello stimato fondatore, cittadino di San Giuliano Terme, la quarta edizione del festival ha avuto il suo lancio durante l’Agrifiera di Pontasserchio. In uno di questi padiglioni, nei giorni 29 e 30 aprile, si è tenuto l’evento "Robotica e Agricoltura", organizzato dal professor Marco Fontanelli dell’Università di Pisa col contributo di docenti, studenti e aziende specializzate e articolato in due seminari nell’ambito delle due tematiche principali della manifestazione sangiulianese: il verde urbano e l’agricoltura. Al centro dell’evento le possibili applicazioni, attuali e future, della robotica al settore agricolo. Uno spazio è stato dedicato anche al vino, eccellenza regionale, con il convegno "Robotica e digitalizzazione in viticoltura" tenutosi il 10 maggio a San Casciano in Val di Pesa, allo scopo di declinare robotica e intelligenza artificiale nella viticoltura. "Mai come ora - spiega Francesco Mazzei, presidente di A.Vi.To - c’è bisogno di nuove opportunità per affrontare un futuro messo in discussione dai cambiamenti climatici e dalla carenza di manodopera. Il convegno si pone l’obiettivo di dare delle risposte concrete, attraverso la divulgazione di casi studio e la discussione sulle sfide legate all’uso delle nuove tecnologie in viticoltura". Appuntamento al 25 maggio con la seconda parte del convegno. Stefania Tavella