Lo spirito umanitario che salvò i Fargion

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la famiglia Fargion si separa per sfuggire alla deportazione. Le figlie vengono aiutate da un tassista e poi accolti da una famiglia che rischia tutto per salvarle. Nel 2007, Yad Vashem riconosce i loro salvatori come Giusti tra le Nazioni.

Lo spirito umanitario che salvò i Fargion

SIENA

Alberto Fargion era il direttore di una farmacia a Livorno, dove viveva con la moglie, Margherita (nata Bassano), e le due figlie, Lina, studente a Pisa, e Maria Luisa. Quando Livorno venne bombardata la famiglia decise di lasciare la città. Dopo l’invasione tedesca nel settembre del 1943, inoltre furono costretti a spostarsi ancora una volta, per la paura di essere deportati. Per non destare sospetti, la famiglia decise di separarsi: mentre Alberto e Margherita, dopo aver vagato da un posto all’altro, furono infine accolti da Oreste Nannini, nei pressi di Siena, le due figlie continuarono a girovagare nella zona di Siena, aiutate da un tassista, Ciro Cardinali, con il quale restavano nei momenti di più alto pericolo, per giorni o anche settimane.

Cardinali trovava loro poi altri posti dove nascondersi, fino a che Giuseppe Anichini, sentito delle due ragazze si recò dal Cardinali e si offrì di aiutarle. Lina e Maria Luisa vennero accolte dagli agricoltori Giuseppe e Anna Anichini e i loro quattro figli, che vivevano a Mulino del Sasson, nel comune di Colle Val d’Elsa e che accolsero le due ragazze ebree solo per spirito umanitario e senza ricevere alcun indennizzo, rischiando un grave pericolo, anche perché le giovani erano sprovviste di una falsa identità. Lina e Maria Luisa rimasero sette mesi presso gli Anichini per sette mesi, fino a quando gli Alleati sfondarono il fronte. Dopo la guerra le due ragazze si sono riunite con i loro genitori, che sono sopravvissuti, e le due famiglie sono rimaste in stretto contatto.

Il 20 maggio 2007 Yad Vashem ha riconosciuto Ciro Cardinali, Giuseppe Anichini e Anna Anichini come Giusti tra le Nazioni.