Il "Presepe del Gernetto" di Londonio esposto ai Chiostri di Sant'Eustorgio

Epifania / Il 6 gennaio si può ammirare la mostra dalle 10 alle 18; dalle ore 13.30 alle ore 15.30 sono disponibili, inoltre, delle visite guidate gratuite

Il Presepe di Londonio è esposto presso il Museo Diocesano di Milano

Il Presepe di Londonio è esposto presso il Museo Diocesano di Milano

In uno dei uno dei più antichi complessi monumentali di Milano, quello dei Chiostri di Sant’Eustorgio, in occasione delle celebrazioni per il ventennale del Museo Diocesano "Carlo Maria Martini", per la prima volta è esposto uno dei capolavori d’arte sacra del XVIII secolo milanese: il "Presepe del Gernetto" di Francesco Londonio (1723-1783), così chiamato dalla villa Gernetto a Lesmo, in Brianza, per la quale fu realizzato, probabilmente su commissione del conte Giacomo Mellerio. Il presepe, già nelle collezioni Cavazzi della Somaglia, eredi del Mellerio, è giunto nelle collezioni del Museo grazie alla generosa donazione di Anna Maria Bagatti Valsecchi. Il "presepe del Gernetto" è costituito da un gruppo di circa sessanta figure (tra le quali la Sacra Famiglia con i re Magi, alcuni pastori, paggi, fanciulli, contadini, ma anche animali, talvolta inseriti in vere e proprie quinte sceniche) dipinte a tempera su carta e cartoncino sagomati. Francesco Londonio, artista lombardo specializzato in scene campestri, animali e – appunto – presepi, le realizzò probabilmente intorno agli anni Sessanta-Settanta del Settecento, in un momento in cui la sua attività era particolarmente apprezzata da una committenza costituita dalla antica e nuova nobiltà lombarda. Il ritrovamento del presepe ha permesso l’avvio degli studi, che sarà necessario approfondire, ma è molto probabile che le opere costituissero in origine tre distinti nuclei di "presepi di carta"; in due di questi si distingue la mano di Londonio mentre un terzo piccolo gruppo di figure è riferito a un suo imitatore. A Laveno Mombello (VA) Nelle acque del Lago Maggiore la suggestiva Natività sommersa Fino al 15 gennaio nella magica cornice di Piazza Caduti del Lavoro, sulla riva del Lago Maggiore a Laveno Mombello addobbata a festa, è possibile ammirare il Presepe Sommerso, un’opera unica nel suo genere. La rappresentazione è composta da personaggi illuminati ad hoc da fari subacquei che si mostrano ad una profondità di tre metri e possono essere osservati da chiunque si trovi sulla banchina di fronte alla piazza. Più di 42 sono le sculture che fanno parte del presepe, tutte statue a grandezza naturale realizzate da blocchi di pietra di Vicenza. Poichè gli elementi sono molto pesanti, enorme è l’impegno organizzativo che ogni anno si rende necessario per l’allestimento: occorrono ben cinque piattaforme, per un peso totale di poco meno di venti tonnellate, sistemate sul fondo del lago con l’aiuto di sommozzatori e di gru che le calano in acqua. Il risultato è magico e reso ancora più affascinante dall’atmosfera che circonda l’opera grazie anche al programma di iniziative organizzate in occasione delle festività natalizie dall’associazione Amici del Presepe Sommerso. Fra gli eventi più attesi il grande Falò della Befana che viene acceso tradizionalmente sulle acque del Lago il 6 gennaio (per avere informazioni aggiornate sul programma degli eventi, che potrebbe variare in base ad eventuali restrizioni imposte dall’evoluzione della pandemia, si invita a consultare il sito internet ufficiale. Lecco "Presepi e diorami" a Palazzo delle Paure C’è ancora tempo per visitare "Presepi e diorami", la mostra che, dopo la battuta d’arresto dello scorso anno causata della pandemia, è tornata per queste festività in tutto il suo splendore. Organizzata dall’Associazione Italiana Amici del Presepio, sede di Lecco, in collaborazione con il Comune di Lecco – SiMUL, l’esposizione, giunta alla sua decima edizione, è allestita al piano terra del polo museale di Palazzo delle Paure. Quest’anno l’esposizione si compone di trenta opere, tra presepi e diorami, con ricche scenografie e statue di pregiata fattura, che animano le rappresentazioni della Nascita e di scene dei Vangeli legate al Natale. La mostra è aperta al pubblico fino a domenica 23 gennaio 2022 negli orari di apertura del polo museale: nei giorni di martedì dalle 10 alle 14, e da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18 (lunedì chiuso). Al Mudec, per grandi e piccini: "Disney, l’arte di raccontare storie senza tempo" Il percorso / Svelare il processo creativo dei capolavori provenienti dagli archivi Disney Raccontare storie senza tempo riuscendo a incantare il pubblico è considerata una vera e propria arte, ma dietro l’immediatezza tipica del risultato artistico perfetto si nasconde un lavoro di ricerca creativa che dura anni, generalmente ignoto a chi ascolta queste storie. "Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo", racconta al pubblico questo processo creativo, grazie a preziose opere originali provenienti dagli Archivi Disney di questi immortali lungometraggi e di altri celebri film dei Walt Disney Animation Studios. L’esposizione racconta i capolavori di Walt Disney, riconducendo le storie alle antiche matrici di tradizione epica: sono i miti, le leggende medievali e il folklore, le favole e le fiabe che costituiscono da secoli il patrimonio narrativo delle diverse culture del mondo. Da queste tradizioni derivano le storie più famose da cui sono stati tratti i film Disney e vengono presentate in chiave narrativa attraverso l’esposizione dei bozzetti preparatori di ricerca creativa, incentrati sull’esplorazione di personaggi, ambientazioni e trame narrative. Il grande sforzo innovativo degli artisti di Disney fu infatti – e lo è tutt’oggi – quello di portare queste storie al cinema utilizzando diversi strumenti artistici, dal disegno a mano all’animazione digitale, per captare l’essenza delle favole antiche e rivitalizzarle, attualizzandone il valore universale. In mostra il visitatore potrà ripercorrere l’elaborazione dell’intero processo creativo dietro le quinte di un racconto Disney e verrà incoraggiato a diventare egli stesso un narratore, percorrendo le sale della mostra non solo come spettatore passivo di contenuti, ma come attore protagonista degli stessi. Attraverso postazioni interattive e un allestimento che evoca gli scenari dei grandi capolavori dell’animazione Disney, sarà lo stesso percorso di visita a fornire i ferri del mestiere di ogni grande storyteller.