Sigarette elettroniche, British American Tobacco dice "no al ritorno del monopolio"

Gianluca Ansalone interviene sull'emendamento che blocca le vendite online e limita l'acquisto solo dai tabaccai. "Si rischia di soffocare molte iniziative imprenditoriali nate in questi anni"

Una sigaretta elettronica

Una sigaretta elettronica

Firenze, 3 dicembre 2017 - Stop alla vendita online e possibilità di acquisto solo presso i tabaccai. È questo quanto determinato dall’emendamento presentato – ed approvato con il Dl fiscale – dalla senatrice Simona Vicari (Ap), i cui effetti aprono uno scenario completamente nuovo per il settore delle e-cig. Infatti l’autorizzazione alla vendita delle sigarette elettroniche contenenti nicotina passa sotto il controllo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Inoltre il testo stabilisce il divieto di vendita online e che la vendita sia prerogativa esclusiva di chi possiede una licenza, ovvero i tabaccai. I rivenditori attualmente aperti potranno continuare ad esercitare, ma Aams – l’Agenzia dei Monopoli – avrà tempo fino al 31 marzo 2018 per predisporre le regole e stabilire chi abbia i requisiti necessari per mantenere o acquisire la licenza. Creando in questo modo un periodo di transizione non regolamentato, con molti dei negozi attualmente autorizzati costretti a chiudere i battenti, con un evidente danno economico all’indotto. Questi errori di forma nell’emendamento non sono passati inosservati, tanto che Sebastiano Barbanti, parlamentare Pd, ha chiesto di rivedere il testo per attuare delle correzioni e mitigare, in parte, l’impatto che potrà avere. Ma anche una multinazionale del tabacco come British American Tobacco Italia, impegnata in prima linea nel settore delle sigarette elettroniche, si trova a non concordare con alcuni punti dell’emendamento e chiede una revisione al testo.  “Abbiamo ascoltato molte cose non corrette, anche da parte di importanti esponenti politici – dice Gianluca Ansalone, responsabile affari istituzionali e comunicazione di British American Tobacco Italia –. L’equazione per la quale le multinazionali del tabacco vorrebbero sabotare il settore delle e-cig è falsa. Almeno per quanto ci riguarda, Bat ha investito negli ultimi anni oltre un miliardo di dollari nei prodotti di nuova generazione, tra cui le sigarette elettroniche. Ci definiamo ormai una azienda multi-categoria”.

Che giudizio date dell’emendamento Vicari?

“Negativo. Siamo a favore di un riordino del settore e della scrittura di nuove regole del gioco. E’ indubbio che il comparto della sigaretta elettronica sia cresciuto negli scorsi anni in maniera ipertrofica e caotica in Italia, un tema che poniamo all’attenzione della politica da tempo. Ma la risposta non può essere una statalizzazione del settore, con il ritorno al monopolio, cosa che rischia di soffocare molte iniziative imprenditoriali nate in questi anni. Se poi aggiungiamo il divieto delle vendite online nell’era della digitalizzazione, questo emendamento ci sembra un enorme passo indietro”.

Pensa che ci sia modo di cambiare l’attuale normativa?

“Guardiamo con fiducia a possibili iniziative parlamentari di cui si legge in queste ore e collegate alla legge di Stabilità, in particolare da parte di esponenti del PD. Queste iniziative avrebbero il nostro pieno supporto, anche come premessa per un possibile tavolo tra Istituzioni e operatori”.