
Ospedale chiuso per festa del patrono. E' accaduto a Civita Castellana per l'amara sorpresa di una paziente orvietana con una patologia oncologica che avrebbe dovuto effettuare un ecocardiogramma programmato da tempo nell'ospedale della Tuscia (foto repertorio)
Orvieto, 17 settembre 2025 – Ospedale chiuso per festa del patrono. Non è una provocazione né uno scherzo di dubbio gusto, ma quanto è accaduto martedì a Civita Castellana per l'amara sorpresa di una paziente orvietana con una patologia oncologica che avrebbe dovuto effettuare un ecocardiogramma programmato da tempo nell'ospedale della Tuscia.
La donna, una cinquantenne che è da tempo in cura al reparto oncologico dell'ospedale di Viterbo, si era recata all'orario fissato in ospedale, ma lo ha trovato completamente chiuso, con l'unica eccezione del pronto soccorso. In accettazione le è stato spigato che la struttura non era operativa a causa dei festeggiamenti dei santi Marciano e Giovanni, un appuntamento che a Civita Castellana è particolarmente sentito. La risposta ha ovviamente provocato incredulità e sconcerto nella donna che era accompagnata dal marito e a cui non era stata alcuna informazione sulla chiusura dell’ospedale.
Ai due santi patroni del paese viene infatti dedicato ogni anno un prolungato periodo di festeggiamenti che quest'anno si protrae dal 14 al 20 settembre per concludersi con un concerto di Loredana Bertè. "Sinceramente è la prima volta che sento di un ospedale che chiude i propri reparti in occasione di una festa di paese-dice il marito della donna-la cosa ancora peggiore è che nessuno abbia ritenuto opportuno avvisarci del fatto che avremmo trovato l'ospedale fuori servizio dopo aver fatto 140 chilometri a vuoto tra andata e ritorno".
Un mancato avviso che tuttavia non ha riguardato solo la paziente giunta da Orvieto, ma altre due persone che erano arrivate in ospedale la mattina di buon'ora e che, con altrettanto sconcerto, sono dovute tornare a casa senza aver potuto eseguire le terapie e i trattamenti programmati in quella giornata. "Insieme a noi c'era anche una paziente in attesa di trasfusione e un malato di sclerosi laterale amiotrofica" aggiunge il marito della donna orvietana. Un episodio che non sembra avere molti precedenti, sicuramente non in Umbria e che ricorda da vicino pochi casi analoghi tra cui quello avvenuto il mese scorso in Puglia quando diversi cittadini protestarono per aver trovato chiuso il presidio territoriale di assistenza di Trani che, a quanto risulta, rimane chiuso ogni anno in occasione dei festeggiamenti per il patrono san Nicola.
Cla.Lat.