
C’è anche il giovane senese Alberto Cimino (nella foto) tra i 31 convocati dal commissario tecnico della nazionale Under...
C’è anche il giovane senese Alberto Cimino (nella foto) tra i 31 convocati dal commissario tecnico della nazionale Under 18 di rugby, Alessandro Lodi, per il triangolare con Scozia e Galles previsto per oggi a Pordenone. "Sicuramente è una bellissima soddisfazione per Alberto – dice Carolina Scorzelli, madre del giovane atleta –. Il coronamento di un anno intenso e faticoso passato a Roma, al centro Coni dell’Acqua Acetosa, all’interno del centro di formazionale federale". Cimino è un classe 2008 che gioca a rugby fin da bambino. "E’ una passione nata per caso – spiega la madre – quando era in prima elementare e senza un input da parte nostra perché non siamo mai stati appassionati, in passato, della palla ovale. Ha quindi iniziato col Cus Siena al Sabbione, poi si è spostato a Bettolle, poi ai Cavalieri Prato ed infine all’Unione Rugby Firenze, in cui milita attualmente, vivendo però comunque a Roma". Un impegno importante per un ragazzo così giovane che per inseguire il suo sogno ha dovuto cambiare scuola e sacrificare tempo libero, amicizie e famiglia. "Sicuramente vivere a Roma all’interno di quella che prima si chiamava accademia è stimolo importante. I ragazzi che vengono scelti per vivere nei tre centri di formazionale federali sono molto seguiti, anche a livello scolastico. Però logicamente molto passa dalla forza di volontà del ragazzo stesso. Non è facile conciliare la vita dell’atleta, con doppio allenamenti quotidiani, con la scuola, ma per fortuna devo dire che Alberto è stato molto bravo in questo suo primo anno romano con ottimi voti, migliori di quelli che aveva quando era a Siena. A settembre andrà in quarta superiore". Oggi dovrebbe esordire in azzurro. "Sì. Ovviamente io, il fratello e i nonni saremo lì e immagino che sarà una grande emozione per altro contro dei pari età di due nazioni con grandissima tradizione in questo sport. Il suo sogno? Trasformare questa passione in un lavoro – conclude Carolina -. In Italia è più difficile, sarebbe bellissimo ad esempio, giocare in Francia dove c’è un campionato di alto livello. E ovviamente con la nazionale maggiore". Guido De Leo
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