REDAZIONE SIENA

L’esordio di Nico Mannion Un pezzo di Siena in Nba

Il figlio di Pace, ex Virtus, ha debuttato tra le stelle della Lega americana. Sette minuti e 47 secondi in campo per Golden State contro Sacramento

Sette minuti e quarantasette secondi al termine di Golden State - Sacramento, il tabellone scrive 113-81. È il momento buono per coach Steve Kerr per fare esordire in Nba Niccolò ‘Nico’ Mannion.

"Quando mi chiedono da dove vengo rispondo da Siena", ha detto pochi giorni fa in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Certo, la lieve inflessione dialettale che si percepisce non è esattamente quella delle lastre, ma è sicuramente più influenzata dalla madre romana. Però quel "From Siena, Italy" pronunciato al momento dell’annuncio della scelta numero 48 nel draft dell’ottobre scorso resterà scolpito per sempre nella memoria. Alla settima partita stagionale è finalmente arrivato il momento di vedere in campo il figlio dell’ex Virtus Pace Mannion: l’ingresso al posto di Andrew Wiggins, il primo assist per la tripla di Jordan Poole, il secondo passaggio smarcante per un’altra bomba, quella di Mychal Mulder, e due tentativi in proprio, un ‘long-two’ e un missile dall’arco dei 24 piedi, entrambi terminati sul ferro.

Il primo punto targato Siena in Nba non è ancora arrivato, ma è solo questione di tempo. I Golden State Warriors, vincitori di tre titoli fra il 2015 e il 2018, ma adesso al centro di un processo di ricostruzione e alle prese anche con infortuni di giocatori chiave come Klay Thompson, possono essere un luogo ideale per crescere nella lega più competitiva. La squadra per ora veleggia a metà del gruppone della Western Conference guidata dai Phoenix Suns. Potersi allenare ogni giorno con Steph Curry, due volte mvp del campionato e autore solo pochi giorni fa di una memorabile prestazione da 62 punti, non può che essere una manna per una combo guard come Nico Mannion, considerato tra i migliori prospetti della sua generazione. Qualcosa che potrebbe tornare utile anche alla nazionale, che di giocatori messi alla prova dell’Nba ne ha avuti in passato e ne ha tuttora, senza però ricavare risultati di spessore. Fra i primi sette che sono transitati o giocano ancora adesso nel campionato più bello del mondo, l’unico che ha vinto l’anello è stato Belinelli, trionfatore nel 2014 anche nella gara del tiro da tre punti all’All Star game. Qualche anno prima, nel 2007, era stato scelto proprio da Golden State, la stessa franchigia dove adesso Nico Mannion ha portato il nome di Siena.

Stefano Salvadori