REDAZIONE SIENA

Siena, ferito alla gola con una bottiglia. “Perdeva sangue, il barman è intervenuto”

La titolare di ’Bonucci Boulangerie’: “I filmati delle telecamere esterne già consegnati agli investigatori”. Chiesti più controlli

I carabinieri mentre intervengono la sera del ferimento

I carabinieri mentre intervengono la sera del ferimento

Siena, 7 novembre 2023 – C’è un filmato. E potrebbe aver ripreso la zuffa e il ferimento al collo, con una bottiglia rotta, di un pakistano da parte di uno sconosciuto a cui stanno dando la caccia i carabinieri. Lo straniero, portato d’urgenza alle Scotte domenica sera perché perdeva molto sangue, fortunatamente non è grave. Dopo aver trascorso la notte al pronto soccorso è stato dimesso con pochi giorni di prognosi. Resta il grave episodio – pieno centro storico, alle 19, giorno di festa con tanta gente in giro – che ha scatenato la rabbia dei cittadini. Di chi non si riconosce in questa Siena dove, nel giro di tre giorni, sono state feriti con arma da taglio quattro pakistani. L’ultimo appunto in piazza Gramsci, gli altri nella stanza riservata loro al centro accoglienza delle suore di San Girolamo. Sembra che i due fatti siano distinti, non ci siano insomma elementi in comune, se non la nazionalità dei feriti. Ma i carabinieri stanno dando la caccia sia all’africano che avrebbe colpito con un punteruolo i tre a San Girolamo, sia all’uomo che ha ferito al collo con un pezzo di bottiglia il migrante 31enne alla Lizza.

«Ho chiamato il 113, anche alcuni clienti si sono attivati con le forze dell’ordine. Sono arrivate le pattuglie ma l’aggressore si era dileguato. Il nostro barman l’ha bloccato, nel senso che continuavano ad azzuffarsi per cui li ha divisi, entrando nel mezzo. Adesso è a fare la testimonianza», racconta la titolare del nuovissimo ’Bonucci Boulangerie’, il locale che ha aperto solo da qualche giorno in piazza Gramsci. «L’aggredito ha atteso che arrivasse il 118, senza dire nulla. Sono stati svolti accertamenti dai sanitari. Aveva un taglio, si reggeva il collo (indica la parte laterale, ndr). Perdeva molto sangue», dice la commerciante. E’ stato portato alle Scotte con l’ambulanza. «Abbiamo delle telecamere, interne ma soprattutto esterne: i filmati sono stati già consegnati alle forze dell’ordine», spiega la titolare senza nascondere il rammarico «non tanto perché l’accaduto ha ovviamente fatto un po’ di pulito dei tavoli occupati, l’attività è poi ripresa regolarmente. Quanto piuttosto – osserva – perché dispiace che ci siano situazioni come questa nella nostra città. Che vedano protagonisti senesi, stranieri o addirittura giovanissimi».

«L’attività era chiusa domenica , non so cosa può essere accaduto. Ma posso dire che già dallo scorso anno segnaliamo il fatto che piazza Gramsci è diventata ritrovo di giovani di tutte le razze, sudamericani, anche arabi si sente da come parlano. E si notano movimenti strani. La settimana passata – racconta Monica Brogi, titolare con la famiglia dell’omonima ottica aperta lì dal 1940 – sono entrati tre sudamericani che hanno compiuto un furto con destrezza. Mi hanno confuso, pensavo di essere riuscita a tenere tutto sotto controllo, ho anche l’antitaccheggio. Invece è sparita dalla vetrina una mascherina da 170 euro. Cosa chiedo? Qui è diventata una stazione degli autobus, scende tanta gente, molti arrivano da Firenze. Occorrono maggiori controlli, anche solo passaggi delle pattuglie come deterrente, magari togliendo i due colonnini che impediscono il transito dei mezzi». Poi va verso il bancone e tira fuori un cacciavite modificato, reso appuntito (foto in basso): «Questo è caduto di tasca ad uno che stazionava qui davanti, qualche tempo fa. Sembra un’arma per difendersi e non per lavorare. Senza contare che si appoggiano sulla mia vetrina e se protesto ribattono ’non è mica suo qui’. Ha aperto mio nonno, è la terza generazione, per me è come se fosse casa. La Lizza non può continuare ad essere ciò che è adesso». «Occorrono più controlli – si unisce al coro dei commercianti della zona la tabaccheria La Lizza – , dalle 18 in poi qui non è una bella situazione»