Siena, 26 dicembre 2016 - La buona notizia è che la ricapitalizzazione precauzionale (cioè quella che il governo ha in serbo per salvare Mps) rispetta pienamente le regole Ue. Lo ha sostenuto la stessa Commissione europea, ricordando che la soluzione richiede un burden sharing (ripartizione degli oneri) fra gli azionisti e gli investitori che detengono titoli subordinati, mentre i correntisti saranno tutelati. Questa dichiarazione di Bruxelles è senz’altro un toccasana per Mps perché implica che l’operazione di messa in sicurezza, seppur difficile e non indolore, tutelerà il risparmio ed escluderà la via del bail-in, cioè il ‘salvataggio dall’interno’, che avrebbe comportato rischi maggiori per obbligazionisti e correntisti. In parole semplici, prima dell’intervento dello Stato, occorre che ci sia un contributo dei privati: lo scotto da pagare per il rafforzamento della banca è la conversione delle obbligazioni subordinate in azioni, poi lo Stato farà la sua parte.
Chi conosce bene il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem sostiene che si riferisse a questo quando, su alcune agenzie di stampa di venerdì 23, è apparsa la seguente dichiarazione del suo portavoce: per l’intervento statale "le regole impongono prima la necessità di un bail-in degli azionisti e degli obbligazionisti junior". Altri osservatori hanno ipotizzato un braccio di ferro tra la Commissione Ue e l’Eurogruppo sulla strategia di salvataggio che, però, pare alquanto improbabile perché almeno su questo punto la direttiva europea sulla risoluzione delle crisi (Brrd) non lascia spazio a interpretazioni.
Sebbene il decreto salva-risparmio (che interesserà anche altre banche in difficoltà, come le popolari venete) abbia evitato il peggio, non è ancora fatta. Serve un nuovo piano per Mps che dovrà ottenere il disco verde della Bce. L’Ue attende poi il piano di ristrutturazione di Siena per dare l’ok alla procedura di aiuto di Stato.
"L’importante è avere un piano", ha sintetizzato Lorenzo Codogno, ex capo economista del Mef e fondatore di Lc Macro Advisors Limited. Uno dei passaggi cruciali è capire che cosa ne sarà dei 27 miliardi di sofferenze che dovevano essere cedute col supporto del Fondo Atlante, ma che ora attendono una nuova soluzione. L’intero processo impegnerà ancora diverse settimane.