Zedde: "Questa vittoria ci voleva proprio"

Il fantino che ha trionfato ad Asti sarà a Castel del Piano. "Penso al futuro senza voltarmi indietro, come consiglia la mia Federica"

di Laura Valdesi

SIENA

"Lo dedico a mia moglie Federica, questo successo. Sì, solo a lei", ribadisce a mente fredda Giuseppe Zedde che domenica ha centrato la quinta vittoria ad Asti. "Il consiglio che mi dà di cui faccio tesoro per la professione? Di guardare sempre avanti e non volgere lo sguardo al passato. Cercherò di migliorarmi un pochino al riguardo. La delusione per l’annata 2022 in Piazza, vista l’attesa del rientro, come ho già avuto modo di dire, era notevole. La squalifica, poi il covid... Quanto tengo al mio lavoro... Però è anche vero, come sostiene Federica, che che uno alla fine dell’anno deve voltare pagina e iniziare a scrivere quella successiva". Rigenerante, dunque, per Gingillo il successo in un palio importante che gli è congeniale. "Mi sono fatto trovare pronto, in ordine con i cavalli. Il vantaggio ad Asti è che sono ad ingaggio per cui puoi prepararteli", entra subito nella lettura del successo.

A proposito: Aiò de Sedini è andato benissimo. Potrebbe essere utile per la Piazza?

"In grande spolvero, così è stato tutto l’anno in provincia. Però lo portai alle visite ma non era piaciuto ai veterinari a livello morfologico per la Piazza. Per me poteva essere giusto perché quando i mezzosangue hanno la testa fanno comunque la differenza, al di là della morfologia. Tuttavia sono convinto che avrei vinto anche montando Cristallo da Clodia, erano entrambi competitivi".

Molti hanno letto la finale di Asti come una sorta di rivalsa nei confronti dello strapotere di Tittia, visto anche il dipanarsi della corsa.

"Guarda, io non ho proprio da pensare né all’Atzeni, né ad altri. Ma solo a me stesso puntando a vincere e a fare il meglio possibile, tenendomi le Contrade che ho. Non è che corro per far perdere gli altri".

Post su facebook contenti per la tua vittoria e al contempo perché Tittia era ultimo.

"Non li ho proprio visti, dico la verità".

Hai detto che tutto ad Asti è filato come doveva.

"Nel senso che il palio è fatto di sorte, posti al canape. Se magari capiti nella terza batteria c’è poco margine di tempo per consentire al cavallo di recuperare" Quando le cose non sfilano ci può mettere l’impegno che vuoi ma non serve".

Hai ritrovato il mossiere Bircolotti dopo Provenzano.

"Si è comportato bene, ha cercato di far partire tutti. Credo che anche lui dopo questa annata avesse delle pressioni, fermo restando che io sul verrocchio non ci salirei mai. Forse un vecchio mossiere qualche fantino domenica l’avrebbe anche fatto cadere al canape ma adesso non si può. E BIrcolotti ha cercato di tutelare fantini e cavalli".

Oggi la tratta a Castel del Piano: monterai?

"Vado a vederla. Ho buoni rapporti con il Poggio, se c’è qualche cavallo che mi piace, vediamo. Altrimenti qualche giorno di ferie in Sardegna".