Vivian Maier, la mostra di foto al Santa Maria

Giovedì alle 18,30 l’apertura dell’esposizione di autoritratt in bianco e nero tra le strade di New York e Chicago

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Attraverso i suoi autoritratti, il racconto di un’epoca. La seconda metà del Novecento fotografata in bianco e nero, tra le strade di New York e Chicago, in novantatré scatti. Sarà inaugurata giovedì alle 18.30, nella sala Sant’Ansano del Santa Maria della Scala, la mostra ‘Vivian Maier. The Self-Portrait and its Double’, curata da Anne Morin (di Chroma photography) e Loredana De Pace, promossa dall’associazione Lux. Un evento tributo alla fotografa americana, oggi considerata un’icona mondiale della street photography, che ha lasciato un patrimonio un patrimonio di oltre 120mila negativi, pellicole super 8 e 16mm, varie registrazioni audio e centinaia di rullini non sviluppati. I suoi autoritratti li ha scattati per hobby, perché ha sempre lavorato come tata. È così che diventerà ‘Miss Viv’, quando il giornalista americano John Maloof, grazie a un ritrovamento fortuito, si metterà al lavoro sulla sua produzione. In quelle immagini c’è la vita che scorre, lungo le strade metropolitane, andando a comporre un piccolo universo di sguardi, momenti, come se tutto si riflettesse attraverso di lei, nel suo sguardo davanti e dietro la macchina, prima una fotocamera Rolleiflex e poi anche una Leica. "Il suo hobby travolgente ha finito per farla diventare una pioniera della street photography – spiegano gli organizzatori dell’evento – anticipando i tempi e le mode, al punto che nella storia della fotografia si colloca a pieno titolo al fianco di Diane Arbus, Robert Frank, Helen Levitt e Garry Winogrand". La mostra rimarrà visitabile fino al 16 marzo. "L’immenso patrimonio fotografico di Vivian Maier – proseguono gli organizzatori – ci trasporta fra le strade e di fronte alla gente delle metropoli statunitensi, a scoprire il mondo dell’infanzia che lei conosceva molto bene, attraverso quegli autoritratti con cui l’autrice sembra cercare un posto nel mondo. Un messaggio universale e quanto mai attuale che riguarda tutti noi, specie in questo periodo complesso in cui abbiamo bisogno di ri-conoscerci".

Riccardo Bruni