Violenza di gruppo, le donne parte civile

L’associazione che tutela le vittime di abusi al fianco della studentessa. Caso Portanova, l’udienza rinviata al 21 giugno

Non c’era la studentessa di 22 anni che ha denunciato una violenza di gruppo subita nella notte fra il 30 e il 31 maggio 2021 in un appartamento a due passi da Piazza del Campo. Neppure i suoi genitori che da quel momento le stanno accanto per aiutarla ad uscire da questo momento così difficile. Non si trovavano in aula neppure i tre imputati per cui il pm Nicola Marini ha chiesto il rinvio a giudizio per lo stupro di gruppo: il calciatore del Genoa e della Nazionale under 21 Manolo Portanova, 22 anni, lo zio Alessio Langella, 23, e l’amico Alessandro Cappiello, 25 anni. Nella prima udienza davanti al gup Ilaria Cornetti, ieri alle 15.30, soltanto uno stuolo di avvocati perché si sapeva già in partenza che ci sarebbe stato un rinvio. Il difensore del calciatore, l’avvocato Gabriele Bordoni, lo aveva chiesto perché impegnato in un processo nelle Marche.

Bisognerà attendere dunque il 21 giugno per conoscere le mosse dei tre imputati. Se chiederanno o meno un rito alternativo, magari condizionato all’ascolto di qualche persona. In tal caso, comunque, il gup Cornetti non deciderà sul caso ma fisserà una nuova data per cui è probabile che si vada dopo l’estate. "Non abbiamo ancora deciso, stiamo ancora riflettendo", si limitano a rispondere senza svelare le carte, sollecitati sull’eventuale richiesta di rito abbreviato, gli avvocati Filomena D’Amora e Antonio Voce che difendono Cappiello.

Ma l’udienza di ieri è servita intanto per la costituzione delle parti civili. Quella della studentessa di 22 anni, che è assistita dall’avvocato Jacopo Meini, e dei suoi genitori. Non è stata una sorpresa però neppure la presenza in aula di Claudia Bini, legale dell’associazione ’Donna chiama Donna’ che tutela le vittime di abusi, anch’essa parte civile. "Una scelta per motivi politici perché la violenza su una donna – ha spiegato al termine dell’udienza al primo piano di palazzo di giustizia – è una violenza su tutte le donne. E’ un modo da un lato per dimostrare che siamo a fianco della ragazza, vittima di questo abuso, e dall’altro per evidenziare che i reati contro le donne sono reati contro tutte le donne". Le parti civili sono state ammesse dal gup Cornetti. L’avvocato Meini ha confermato poi il deposito di una relazione psichiatrica, ginecologica e medico legale sulla quantificazione del danno "che – dice – ho rimesso in via equitativa al giudice".

Neppure mezz’ora in aula, poi tutto rinviato al 21 giugno quando si entrerà nel vivo della delicata vicenda che vede coinvolti tutti giovanissimi. A difendere lo zio di Portanova, Alessio Langella, è l’avvocato Alessandro Betti.

La.Valde.