Violenza alla ex Tre anni in cella

Il 52enne è stato scovato dalla Mobile a Salerno. Gli eccessi dopo aver bevuto e assunto droga

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Tre anni in carcere. Basta violenze alla moglie, stop agli eccessi di alcol e stupefacenti che gli facevano perdere la testa. Non potrà più minacciarla di morte, tantomeno usarle violenza. Né le figlie minorenni rischieranno di trovarsi di fronte ad una casa a soqquadro dove l’uomo, in loro assenza, aveva trascorso ore a bere e ad assumere droga come provavano cucchiaini anneriti, accendini e bustine scartate. A quasi due anni dal divieto di avvicinarsi alla donna e dall’allontanamento dalla casa familiare, misura cautelare disposta dal giudice di Siena dopo le indagini della Squadra mobile, P.F., 52 anni, è stato trovato in provincia di Salerno dagli uomini del vice questore aggiunto Riccardo Signorelli. Ed accompagnato in carcere: era stato condannato a tre anni di reclusione (che adesso dovrà scontare) e a 5 di interdizione dai pubblici uffici.

L’inferno in terra, quello vissuto dalla moglie (ormai ex) del 52enne, che aveva tessuto una relazione sentimentale burrascosa all’insegna della violenza fisica e verbale con la donna, 4 anni più giovane, durante i 48 mesi in cui ha abitato a Siena. Un copione troppo spesso già visto interpretato dall’uomo dove, anche a causa della dipendenza dall’alcol e dalla droga, ne combinava di tutti i colori. Aggressivo, la minacciava di morte. E quando tornava a casa ubriaco la costringeva, umiliandola, a rapporti sessuali contro la sua volontà. Per questo motivo la coppia, di fatto, si era separata. Ma lui continuava a tornare a casa, ogni tanto, giusto per cambiarsi e fare una doccia, conducendo una vita parallela. E quando la donna si era allontanata per qualche giorno dall’abitazione aveva trovato i segni degli eccessi alcolici e della droga. Così per tutelare le figlie si chiudeva a chiave durante la notte. Poi quella volta in cui l’uomo aveva perso la testa prendendola per il collo fin quasi a soffocarla, centrandola in fronte con il cellulare: 6 giorni di prognosi. Era tornata al sud, dalla famiglia d’origine, ma le minacce erano proseguite sia a lei che alla figlia maggiore. L’accusava di tradirlo. Così non poteva andare avanti: preso il coraggio a quattro mani ha vuotato il sacco alla polizia.

La.Valde.