Viene operato, dimenticano il tampone Nove mesi d’inferno: tre condanne

Cinque medici sotto processo per concorso in lesioni colpose dopo la denuncia di un 44enne. Due assolti per non aver commesso il fatto. Primo risarcimento di 20mila euro per l’uomo

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di Laura Valdesi

SIENA

Si erano dimenticati di un tampone nel naso. Avrebbe dovuto essere tenuto 5 giorni al massimo, in realtà è rimasto nella narice di un 44enne di Livorno operato alle Scotte per ben 271. Fino a quando un otorinolaringoiatra della città labronica, guardando la tac, si accorse di quell’intruso ponendo fine all’odissea del paziente. Per questo motivo sono finiti sotto processo cinque medici che a vario titolo si erano occupati del suo caso. Accusati di lesioni colpose in concorso, per tutti il pm aveva chiesto la condanna a due mesi e la parte civile, rappresentata dall’avvocato Maria Concetta Gugliotta di Pisa, aveva parlato di "errore inescusabile che configura negligenza ed imperizia". La sentenza del giudice Simone Spina, giunta ieri alle 14.45, ha mandato assolti due medici, difesi rispettivamente dagli avvocati Francesco Maccari ed Enrico De Martino, per non aver commesso il fatto. Condannati invece gli altri tre al pagamento di una multa in due casi di 400 euro e in un altro di 300, disponendo in solido una provvisionale di 20mila euro per l’uomo, fermo restando che il risarcimento verrà definito in sede civile. I tre camici bianchi dovranno anche pagare le spese legali. Fra 90 giorni il deposito delle motivazioni della sentenza contro cui già si annuncia l’appello.

Il racconto fatto dalla parte offesa in aula era stato scioccante. Aveva raccontato i suoi nove mesi d’inferno iniziati quando nel 2016, a seguito di un grave incidente sul lavoro, lo portarono alle Scotte. Subì un fracasso facciale, numerose le fratture. Dopo le dimissioni iniziarono i problemi. Stava malissimo, aveva una secrezione maleodorante dal naso. Dettero persino la colpa al setto nasale deviato, mettendolo in lista d’attesa per l’operazione. Finché la tac non evidenziò un corpo estraneo nel naso. E il medico livornese risolse il caso.