"Varianti e contatti, così è cambiato il virus"

Il bilancio di Spagnesi, direttore del dipartimento di prevenzione Asl: "I focolai oggi si accendono nelle famiglie e al lavoro"

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Le riaperture attuali sono un rischio? "Su queste decisioni influiscono valutazioni non solo sanitarie ed è comprensibile che si sia voluto dare un certo respiro ai cittadini, con valutazioni di tipo sociale ed economico. Ma bisogna sempre ricordare che solo con una grande dose di precauzione, in parallelo con il procedere della campagna di vaccinazione, potremo affrontare questa situazione" dice Maurizio Spagnesi, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asl Sud Est. Fra atteggiamenti più cautelativi e un certo ottimismo si muove il dibattito attuale in merito all’evoluzione dell’emergenza sanitaria: facciamo il punto della situazione del fenomeno Covid, così come si presenta nella nostra realtà,i.

Direttore, ci fa un quadro del fenomeno attuale?

"Il raffronto possiamo farlo tra oggi e un mese fa: nella settimana tra il 22 e il 28 marzo i dati dell’Asl Sud Est indicano 468 casi e 7.628 tamponi effettuati; in quella tra il 22 aprile e oggi 396 casi e 6.640 tamponi. Siamo passati da circa 66 a 56 casi in media al giorno. Il numero assoluto diminuisce, anche se mi aspettavo lo potesse fare più rapidamente, ma i contatti stretti che mettiamo in quarantena aumentano".

Come è cambiato e come procede la diffusione del virus?

"La diffusione è influenzata dal fatto che in prevalenza circolano varianti rispetto al ceppo originale, soprattutto inglese, poi anche in misura ridotta brasiliana e sudafricana. Laddove si creano focolai, la diffusione del virus è molto rapida".

Come complicano la situazione le varianti?

"Le varianti hanno provocato una maggiore rapidità nella diffusione, ma non sembrano determinare una maggiore gravità nella malattia. Ci sono ripercussioni sul tracciamento, che sale a 14 giorni. E anche questo ha contribuito ad aumentare il numero dei contatti stretti in quarantena".

Dove si accendono i focolai?

"Un numero rilevante sono di tipo familiare. Abbiamo potuto verificarlo in molte occasioni: una persona contagiata rapidamente trasmette il virus a tutta la famiglia. C’è poi una forte incidenza dei contagi in àmbito lavorativo e qualcosa in quello scolastico. Al momento sono le tre tipologie preponderanti di circolazione del virus: si sono verificati anche casi di ritrovi impropri, ma statisticamente sono episodi in numero minore".

Chi sono i contagiati di oggi?

"Grazie anche alla campagna vaccinale, che ha raggiunto la totalità degli ospiti delle Rsa, dato praticamente analogo in prima dose per gli ultraottantenni che entro due settimane riceveranno la seconda dose, e il progredire sulla categoria dei cittadini tra 70 e 79 anni, l’età media delle persone contagiate si sta inevitabilmente abbassando. Ora ci sono più giovani e soprattutto adulti tra 40 e 50 anni".

Quando potremo allentare le misure di contenimento?

"Al di là dei provvedimenti adottati per decreto, continuerei a essere molto prudente perché continuano a esserci molti casi. Il progresso della campagna vaccinale è un dato significativo, ma dobbiamo tener presente che il virus c’è e circola. Per questo dobbiamo continuare a rispettare le misure di protezione personale che ormai tutti conoscono bene: mascherine, distanziamento, pulizia delle mani".

Paola Tomassoni