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Università, Sclavo e Bio4Nature Dall’alleanza nasce Biotechlab

La tecnologia a servizio delle scienze della vita e la ricerca universitaria che va sul mercato: sono due percorsi che lanciano ancora Siena sulla strada farmaceutica, dalla parte delle biotecnologie. L’ultima ‘vicenda’ è quella che vede la nascita del Biotechlab, nuovo laboratorio di ricerca congiunto attivato dall’Università di Siena con la storica Sclavo Diagnostics International e la startup Bio4Nature. Il core business del laboratorio è lo sviluppo di soluzioni elettroniche e misuristiche applicate ai settori della diagnostica, della medicina, della farmaceutica e dell’agro-tecnologico.

Il Biotechlab svilupperà strumenti utili alla misurazione di grandezze biochimiche e mediche. Il laboratorio consentirà di operare e ottimizzare le misurazioni sia in ambito diagnostico medico, che in quello relativo alla messa a punto di farmaci e fitofarmaci per gli ambiti clinici e agriculturali. Responsabile della struttura sarà Marco Mugnaini, docente di Misure elettriche ed elettroniche, che coordinerà la collaborazione tra i partner. Questi metteranno a disposizione del nuovo laboratorio fondi, strumenti e importanti competenze in ambito ingegneristico, medico e biotecnologico, al fine di esplorare, sviluppare e trasferire verso il mercato nuove tecniche e sistemi di misurazione innovativi. "Si attiva una intensa collaborazione tra ateneo, industria e startup - sottolinea Mugnanini - con una reale ricaduta dei risultati della ricerca universitaria e applicata al mondo industriale, con particolare riferimento a sistemi di misura e sviluppo di sensori in ambito medico e biotecnologico". Insieme all’Università ecco due protagonisti locali: Sclavo Diagnostics International ha una storia che inizia nel 1904, quando Achille Sclavo sviluppò il siero anti-antrace per poi fondare a Siena l’Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno Toscano. L’altra società coinvolta è Bio4Nature, start up innovativa, nata in ateneo, impegnata nella ricerca di sostituti naturali e biodegradabili per i fitofarmaci più pericolosi ed inquinanti.