Tutto pronto per il G8 dell’olio. Siena si prepara all’evento

Presentato dal sottosegretario La Pietra. A confronto i massimi esperti dell’olivocoltura

Tutto pronto per il G8 dell’olio. Siena si prepara all’evento

Tutto pronto per il G8 dell’olio. Siena si prepara all’evento

I numeri cruciali sono quelli contenuti nel rapporto di Ismea sull’olio d’oliva italiano: 1,16 milioni di ettari coltivati a olivo, 619mila aziende agricole, il 61% delle quali con meno di un ettaro, 290mila tonnellate prodotte nel 2023, cresciute del 20% rispetto all’anno precedente, che fu orribile per la produzione italiana. E poi ancora 4.352 frantoi attivi, 42 olii Dop e 8 Igp, un consumo procapite di 8,2 chili all’anno. Il sottosegretario al ministero dell’agricoltura, Patrizio La Pietra, ha aggiunto altri dati nella presentazione degli Stati generali dell’olio d’oliva, in programma a Siena dal 28 al 30 maggio. Con i massimi esperti mondiali sul tema dell’olivicoltura che daranno vita a tavole rotonde e summit sul mercato nazionale e internazionale, con la regia del Comitato Consultivo del Consiglio oleicolo Internazionale.

"In Italia consumiamo un milione di tonnellate di olio d’oliva - ha premesso il sottosegretario La Pietra - e ne produciamo 300mila. Poi altre 400 mila tonnellate le rivendiamo all’estero e 600mila sono destinate al mercato interno. Tutti gli stakeholders dell’olivicoltura torneranno a riunirsi dopo decenni. Mi sono battuto perché Siena, e questa splendida location del Santa Maria della Scala, precisamente la Sala Italo Calvino, fosse preferita alla Puglia. Per tre giorni, dal 27 al 29 maggio, Siena sarà la capitale dell’olio d’oliva".

Ci sono altri numeri che supportano questa scelta: perché, se è vero che la Puglia produce 153mila tonnellate di olio d’oliva, più della metà della produzione nazionale, la Toscana è la quarta regione, dopo Calabria e Sicilia, con 12.500 tonnellate. E Siena è uno dei poli migliori. "Ci saranno i massimi esperti mondiali del settore - ha dichiarato il sottosegretario - a trent’anni dall’ultima volta che il Comitato Consultivo Oleicolo Internazionale si è riunito in Italia. Il Coi torna nel nostro Paese ed è un evento estremamente importante, che riconosce il lavoro che il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste sta facendo per legittimare tutte le filiere e per restituire all’Italia la posizione che le compete all’interno del sistema internazionale oleicolo. Un ruolo di primaria importanza che ci spetta, a fronte della produzione di altissima qualità che contraddistingue i produttori del nostro Paese".

"Noi infatti non siamo un paese di quantità ma di qualità – ha aggiunto il sottosegretario La Pietra – Siena è il centro della Toscana e da un punto di vista produttivo e qualitativo è sicuramente un territorio estremamente importante, per questo mi sono impegnato a portare in questa città i protagonisti e gli stakeholders mondiali dell’olio, con oltre 50 paesi rappresentati". Non c’è ancora l’elenco degli invitati, ma non dovrebbero mancare i maggiori produttori dei Paesi mediterranei, così come qualche ministro ed esponente di governo. Tra gli Stati membri del COI ci sono Algeria, Egitto, Giordania, Marocco, Turchia e perfino Uruguay. Oltre a tutti i Paesi dell’Europa mediterranea.

Pino Di Blasio