di Massimo Cherubini
Affluenza da "tutto esaurito" a Pienza e anche nei paesi turistici della Val d’Orcia. Momento di stallo, invece, per l’attività turistica dell’Amiata dove, nonostante resista, sulla vetta, un po’ di neve, di presenze ce ne sono poche. Alcune arrivano proprio dai paesi della Val d’Orcia. Magari per vedere un po’ di neve fuori stagione. Ma soprattutto per ammirare le bellezze artistiche e paesaggistiche di Pienza e la Val d’Orcia. Tanti turisti italiani, ma anche tedeschi, inglesi e anche americani. Per dare un dato di lettura delle tante persone che hanno scelto Pienza, e la Val d’Orcia per Pasqua, ma anche per il lungo ponte che porta al 25 aprile, il dato di una gelateria del centro. Il proprietario, Roberto Albertini, ha ideato il gelato al pecorino. Prodotto da lui utilizzando gran parte di ciò che si usa per produrre il famoso cacio. "Un gusto – dice Roberto che gestisce da un ventennio l’attività – che ha incontrato moltissimo. Soprattutto tra gli stranieri, gli americani che con il formaggio, il cacio, ci vanno a nozze. In questi giorni abbiamo avuto i flussi turistici delle grandi occasioni, quelli che ci mancavano da un paio di anni".
Il via alla ripartenza è coinciso con la riapertura del Duomo, avvenuta una settimana fa, elemento di grande attrazione turistica. "Ora – è l’auspico di Roberta Andreini presidente cel Centro Commerciale Naturale - puntiamo, con le nostre iniziative culturali, popolari, a dare continuità al turismo. Il motore dell’economia di Pienza. Il prossimo settimana prevediamo un bis maggiorato. Venerdì prossimo prende il via la prima edizione del ’Choco Moments Pienza’ e abbiamo già tante prenotazioni. A fine mese -venerdì 30- torna "Pienza e i fiori", un appuntamento tradizionale che ha sempre richiamato tanti turisti". Sull’Amiata, come detto, un po’ di turisti ci sono ma non certo da tutto esaurito. "Noi – spiega Daniele Coppi presidente dell’associazione "Amiata Insieme" – in questo momento non siamo né carne nè pesce. Poca neve che non tira più, le piante che non hanno ancora messo le foglie, il tiepido caldo che non spinge verso la montagna. Un po’ di movimento c’è ma-ripete- non è quello che fa i numeri. Siamo aperti per garantire servizi a quanti decidono di salire i montagna. Nei paesi la situazione è diversa, migliore, ma non credo da tutto esaurito". Per dar incremento al turismo del dopo stagione invernale occorre il caldo. Le condizioni del tempo sono decisamente migliorate, le temperature sono aumentate, ma non c’è certo il caldo che spinge verso le località montane.